Sarebbero tre, tra autori materiali e non, gli artefici dell’omicidio della 29enne di Pontecagnano Marzia Capezzuti. Quest’oggi i carabinieri del Nucleo investigativo di Salerno e quello della Compagnia di Battipaglia hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere. Il corpo della giovane trovato lo scorso ottobre in un casolare di Santa Tecla. Lo riporta laCittà oggi in edicola.

I militari delle stazioni di Salerno e Battipaglia hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere, a firma dei gip del Tribunale ordinario e di quello per i Minorenni di Salerno. La richiesta arriva dalle rispettive Procure (pm Licia Vivaldi e Patrizia Imperato), nei confronti di quattro persone.

I destinatari, B.V., il compagno D.N. e il loro figlio 15enne (detenuto presso il carcere minorile di Nisida), sono accusati, a vario titolo, di maltrattamenti, tortura e omicidio.

I provvedimenti vengono alla luce dalle indagini sulla scomparsa di Marzia Capezzuti, 29enne milanese, nel mese di marzo 2022, da Pontecagnano Faiano. I resti di un corpo, che si presume appartenessero alla giovane, furono trovati nell’ottobre scorso in un casolare di Santa Tecla, nel territorio comunale di Montecorvino Pugliano.

Per mesi non si ebbero più notizie della giovane. I resti furono ritrovati il 25 ottobre scorso in un casolare tra le colline di Pontecagnano Faiano e Montecorvino Pugliano. I carabinieri, dopo mesi di indagini, riuscirono ad individuare il punto nel quale, secondo l’accusa, fu abbandonato il cadavere.

Il caso è stato a lungo seguito anche dalla trasmissione Chi l’ha visto? che, in diverse puntate, ha ospitato in collegamento i parenti della vittima. Proprio durante una puntata del programma, fu mostrata una foto scattata da un cittadino, nella quale la 29enne appariva con il volto pieno di lividi e con macchie di sangue. Uno scatto che risalirebbe a pochi mesi prima della scomparsa. A distanza di oltre un anno, Procura e carabinieri sono arrivati ad una svolta.