La protesta contro la costruzione della Galleria Maiori-Minori ha unito i contrari all’opera nel corso del flash mob, ma oggi divide le opposizioni sul piano politico. Lo sconfinamento nell’agone pre-elettorale del dibattito sulla Galleria non convince, ma coinvolge inevitabilmente anche i consiglieri di minoranza Antonio Cioffi ed Alberto Parascandolo, rivendicando la propria contrarietà all’opera ab origine, ma soprattutto l’impegno per la consultazione referendaria, che secondo i rappresentanti di Minori per Tutti non andrebbe intestata in modo autoreferenziale.
“In questa settimana si è scritto e si è detto tantissimo sulla Galleria come non si è mai fatto prima. Sui portali online sono comparsi fiumi di parole e i filmati tiktok e i vari stati sui social hanno deliziato allegramente le nostre giornate“, hanno commentato Cioffi e Parascandolo. Chiaro riferimento, in relazione a Tiktok, proprio al consigliere di minoranza Fulvio Mormile, che proprio sul canale social attualmente tra i più gettonati ha esternato le sue riflessioni sul tema durante lo scorso fine settimana.
Evidenza, quest’ultima, della tensione dei rapporti esistenti tra la minoranza o, meglio, le minoranze, compatte nella contrarietà all’opera, ma tra loro assolutamente lontane dall’essere concordi.
“Abbiamo assistito ad autocelebrazioni di politicanti di bassa lega sui social, dalla credibilità ormai azzerata che non azzeccano una sola virgola sulla tematica e riempiono le orecchie delle persone di continue sciocchezze e invenzioni, creando narrative mai esistite ed elemosinando attenzioni elettorali dappertutto – hanno proseguito Cioffi e Parascandolo – Abbiamo scorto persone che in questi mesi hanno cambiato idea sull’opera e con onestà intellettuale hanno fatto ammenda, ben venga il loro aiuto e sostegno. Abbiamo letto articoli da parte di persone che non hanno mai chiuso i conti con il proprio passato e addirittura puntano l’indice contro l’opposizione: “meno chiacchiere da bar”. In pratica la responsabilità dell’opera in fin dei conti è della minoranza, non di un’amministrazione che fa le scelte e governa il paese, molto comoda come prospettiva e anche molto povera di principi questo pensiero”.
Il gruppo di minoranza “Minori per tutti” ha rivendicato, dunque, il suo impegno precedente nella contrarietà alla costruzione della Galleria, facendo riferimento anche alla consultazione referendaria in fieri: “Siamo sempre stati in prima linea in questa battaglia – hanno proseguito i consiglieri – Dal 2020 al 2023 abbiamo raccolto quasi 1000 firme tra minoresi e non, inviate a ben 26 enti: ministeri, regione, istituiti e associazioni e sempre nel 2023 siamo riusciti ad ottenere un Regolamento per la funzione dei referendum, interfacciandoci con la maggioranza e facendole pressione costantemente nel tempo. Non è il miglior dei regolamenti, (la maggioranza cambiò radicalmente la nostra bozza) ma siamo riusciti ad ottenere un importante strumento per la partecipazione attiva dei cittadini. E ovviamente sia per le firme che per il referendum gli ostacoli non sono stati pochi, prima fra tutti il consigliere che si “autoappunta” sul petto “medaglie deliranti e fantasiose” per soddisfare il proprio smisurato ego“.
Al di là della contrapposizione interna all’assise, Cioffi e Parascandolo hanno espresso la propria soddisfazione rispetto al flash mob di martedì sera: Un plauso, dunque, “a chi ha partecipato alla manifestazione/passeggiata di martedi sera, espressione chiara di un dissenso che supera i confini di Minori e Maiori, visto la partecipazione numerosa di persone di altri paesi”.
“Sarebbe opportuno – hanno concluso i due consiglieri – non perdere questo entusiasmo che si è creato e ci permettiamo con estrema umiltà, di suggerire ai promotori della serata di creare un’organizzazione che prenda delle decisioni chiare e nette in merito alle partecipazioni alle riunioni. Auspichiamo aperte a tutti e non solo a persone che pretendono un continuo consenso elettorale o alla ricerca di visibilità e che cercano di dare una “casacca” politica e ideologica a un movimento spontaneo e civile e possibilmente apolitico“.