Galleria e depuratore, le osservazioni dell’associazione Memoria in Movimento all’amministrazione: “Dal Sindaco fastidio ed intolleranza a richieste che provengono dal basso. Colpisce il silenzio della maggioranza consiliare”. “Atti formali e di mobilitazione: qualunque metodo avrà il nostro sostegno”.

All’indomani dell’adunanza del consiglio comunale di l’associazione Memoria in Movimento stigmatizza la posizione di amministrazione e maggioranza in merito alla richiesta di consultazione referendaria su depuratore al Demanio e Galleria presentata dal comitato promotore cui l’organizzazione, lo scorso 27 Agosto, ha aderito.

I membri dell’associazione continuano a definire “illogiche, dannose all’ambiente e all’economia dell’intera costiera amalfitana, rispondenti a vecchie logiche che produrranno solo sprechi di risorse economiche pubbliche che potrebbero essere utilizzate per scopi e fini pubblici più efficienti”, reclamando la necessità di una maggiore partecipazione da parte della cittadinanza ad importanti decisioni strategiche sulla costruzione di infrastrutture di notevole impatto per la zona. “Or bene dopo aver seguito in streaming il consiglio comunale di Maiori dello scorso 26 settembre la decisione di aderire al Comitato promotore per il referendum si è rafforzata e ci spinge ad alcune considerazioni – si legge in una nota – Gli interventi del sindaco hanno dimostrato un “fastidio” e una “intolleranza” alle richieste che provengono dal “basso”, dai propri cittadini che dovrebbe rappresentare anche loro rivendicando a se stesso e alla giunta l’assoluta prerogativa di tale rappresentanza. In particolare ci hanno colpito negativamente alcune sue considerazioni di tipo personale rivolte ai cittadini che hanno avuto l’ardire di formalizzare la messa in moto della procedura per richiedere il referendum. Una sorte di sindrome di “lesa maestà.

Testardamente inoltre il sindaco ha “mantenuta la posizione” malgrado garbati ma accorati appelli di alcuni consiglieri di opposizione che facevano notare che le considerazioni di merito sulla richiesta di referendum non sono di competenza del Consiglio Comunale ma della specifica commissione ben regolamentata con estrema chiarezza dallo statuto e dal relativo regolamento attuativo. Commissione che quel consiglio comunale avrebbe dovuto, per rispetto delle normative comunali, costituire”.

“Colpisce – prosegue, ancora, il comunicato – l’assoluto silenzio della maggioranza consiliare. Nessun intervento neanche di sostegno alle tesi del sindaco. Erano li solo fisicamente evidentemente. Eppure hanno votato. Solo per disciplina? Reputano che l’istituto della massima espressione popolare (il referendum) sia un argomento che non merita nemmeno una ventina di secondi della loro voce e del loro fiato? O siamo autorizzati a pensare che non avevano argomenti per difendere le posizioni insostenibili espresse dal loro sindaco? Il tempo ce lo dirà”. A fronte di tale posizione, sia Memoria in Movimento che il Comitato ribadiscono la volontà di reagire con atti sia formali che di mobilitazione: “Qualunque cosa e metodo decideranno avranno il nostro incondizionato sostegno. Siamo certi anche che i deputati e le altre forze sociali e politiche che in modi diversificati si sono rivolti o hanno coinvolto la Prefettura e il Ministero degli Interni continueranno nella loro attività – conclude la nota – La democrazia e il rispetto delle norme, anche quelle comunali, devono essere la stella polare a cui fare riferimento spece per chi amministra e fa politica. Questa battaglia può essere vinta e sarà vinta”.