Innovare la tradizione. Sarà questo l’obiettivo del Gruppo Azione Locale “Approdo di Ulisse” erede dell’omonimo Flag, presentato ieri a Cetara in occasione del convegno “Verso una nuova strategia di sviluppo locale”, che ha illustrato le linee d’azione correlate alla programmazione europea 2021-27.
22 i comuni coinvolti dal Gal che sarà, quanto a competenza territoriale, più ampio rispetto al “vecchio” Flag di cui raccoglie l’eredità, andando da Salerno a Torre Annunziata ed, includendo, dunque, anche la rete di pescatori di due importanti realtà cittadine ai confini con la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana.
65 saranno, invece, i soci del Gal, che sarà – quanto a partecipazione del capitale sociale – particolarmente ampio e diffuso, vedendo una sinergia di enti pubblici e privati nella preservazione in ottica sostenibile delle attività di pesca tradizionale oltre che un impegno forte e determinato nella preservazione di un ambiente unico al mondo, che si sviluppa a cavallo di un’area, come la Divina, che è patrimonio dell’Unesco, e di due aree parco, quella dei Monti Lattari e, last but not least, l’Area Marina Protetta di Punta Campanella che occupa una posizione centrale – e non solo geograficamente – nell’articolazione del progetto.
Tanti i rappresentanti istituzionali oltre che delle realtà a vario titolo coinvolte nell’iniziativa che hanno portato il loro contributo al convegno di presentazione del Gal, con un unico obiettivo comune: quello di salvaguardare la pesca e l’ambiente, le esigenze antropiche con gli equilibri dell’ecosistema, in un ottica di sviluppo dell’economia circolare.
Tra questi, il sindaco di Cetara Fortunato Della Monica, che ricopre il ruolo di Presidente del Gal, il direttore Gennaro Fiume e la dirigente regionale del Settore Pesca Antonella Cammarano.
“Abbiamo davanti a noi un tema identitario di territorio, che è quello di mantenere il legame ancestrale con la pesca, che è il genius loci della zona – ha commentato il Direttore del neocostituito Gal – L’obiettivo è quello di non rendere il pescatore un semplice simbolo, ma di integrarlo anche in una dinamica produttiva migliorando la competitività della sua attività come di quella della commercializzazione: il tema è cercare di pescare di meno, programmare la sua attività, incrementare la redditività migliorando le condizioni economiche e gestionali, con un modello di business adattativo all’interno del quale il pescatore è protagonista del rilancio dell’economia locale“.
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