L’opposizione consiliare di Furore critica fortemente, con una richiesta di accesso agli atti che al momento risulterebbe ancora inevasa, la scelta dell’amministrazione comunale di rimuovere la scultura de “La Vela” dall’omonimo poggio.

L’opera, realizzata dall’artista napoletano Luigi Mazzella, era stata donata al comune costiero durante la prima giunta guidata da Raffaele Ferraioli, agli inizi degli anni ’80: la rimozione fu giustificata dalla necessità di intraprendere lavori nel poggio e della sottostante sala Fellini, recentemente colpita da ingenti infiltrazioni d’acqua.

Tuttavia, le modalità di rimozione della scultura hanno trovato contrarietà da parte del gruppo civico.

In occasione dei lavori di manutenzione della piazzetta denominata “Poggio la Vela”, l’Amministrazione Comunale di Furore ha deciso di collocare altrove, senza specificare dove, l’iconica Statua de “La Vela”, realizzata dallo scultore napoletano Luigi Mazzella e donata ai tempi in cui era sindaco il compianto Raffaele Ferraioli – si legge in una nota del capogruppo di opposizione Antonella MarcheseL’opera rientra nel noto progetto culturale “Furore Paesi dipinti” e dà il nome alla piazzetta”.

Rimuovere la statua dalla sua collocazione, secondo i rappresentanti dell’opposizione, corrisponderebbe a snaturarne il suo contesto storico.

Tuttavia, secondo l’amministrazione comunale i lavori sarebbero inevitabili e necessari, e sarebbero pienamente legittimi.

Il capogruppo di “Furore nelle tue mani“, dal canto suo, giudica tali scelte illegittime, “con riserva di esercitare ogni successiva azione a difesa dell’identità culturale del paese”: sarebbe esclusivamente quella attuale “la collocazione più idonea”. 

La rimozione dell’opera era stata, tuttavia, autorizzata dalla Soprintendenza Belle Arti, Archeologia e Paesaggio delle province di Salerno ed Avellino con un parere favorevole del 17 dicembre del 2021, “esclusivamente per consentirne il restauro“, collocandola “al riparo dalle intemperie“.

Una dicitura, quest’ultima, in senso letterale favorevole all’azione dell’amministrazione ma che, secondo la leader dell’opposizione, sarebbe dovuta essere interpretata, esclusivamente, come l’adozione di “una qualche soluzione di copertura che protegga l’opera“.

Ma sarebbero state le modalità di esecuzione del restauro a sollevare le ire della consigliera: “Orbene, in data 23 marzo scorso – ha proseguito la nota del capogruppo di Furore nelle tue mani una ditta – che da codice ATECO fa “Lavorazione di metalli”, ha proceduto alla rimozione della scultura tagliandola letteralmente a pezzi mediante trapano”.

Inutili – ha aggiunto la Marchesesono stati anche i molteplici avvertimenti del figlio dell’artista arch. Mariano Mazzella, in quale ha diffidato il Comune dal compiere ogni intervento che esponesse la scultura al rischio di essere irrimediabilmente danneggiata”.

Mi sono recata al Comune – ha concluso il capogruppo di Furore nelle Tue Mani – per chiedere informazioni sulle modalità di esecuzione dei programmati lavori di rimozione, finalizzate – teoricamente – al restauro. L’istanza di accesso agli non stata riscontrata e anche tale omissione è stata rilevata per iscritto“.

Nessuna risposta all’istanza di accesso agli atti, per il momento, e nessuna replica, dal locale Palazzo di Città, che considera strumentale il dibattito sulla rimozione della Vela.