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Furore. Andrea Milo e la sua pizza…portafortuna

Furore. “Curniciello”: un simbolo apotropaico irrinunciabile del folklore o, che dir si voglia, della cultura popolare partenopea.

Che, qui, a Furore e, in generale, andando oltre Amalfi, complice la relativa vicinanza geografica con la provincia di Napoli, è forse più presente che altrove nella Divina, specie nell’identità gastronomica.

Del resto, Agerola è a due passi da qui, con il suo paniere di prodotti caseari, a cominciare dal fior di latte, base per una margherita che si rispetti.

E ha iniziato proprio così, da bambino, impastando ed infornando semplici pizze Andrea Milo: ha appena 18 anni ma tanta voglia di crescere e, insieme alla sua famiglia, è il protagonista del locale che porta proprio il nome di uno dei simboli della napoletani: “Curniciello: Forno e Cucina”.

Il locale è raccolto ma, al tempo stesso, non angusto: la sensazione di spazio, del resto, è quella che si avverte a Furore dove, rispetto ad altre realtà della Costa d’Amalfi, non si avvertono ancora troppo gli effetti collaterali dell’overtourism.

Ciononostante, in non pochi giungono qui, incuriositi e desiderosi di gustare un prodotto, la prima pizza in chiave contemporanea della città del Fiordo. Il giovane Andrea non si è risparmiato dallo sfornarne nemmeno durante i giorni fatidici degli scritti dell’esame di maturità (scientifica).

Al mattino mi sono recato ogni giorno, fino alla chiusura della scuola, a Gragnano, così come ho fatto e farò in occasione dei giorni delle prove d’esame – racconta – Non è stato e non è semplice, ma è la mia grande missione, conciliare lavoro e studio”.

Proprio come quello sugli impasti, rigorosamente da farina di tipo 1 ed a lunga lievitazione per rendere il prodotto appetibile e, al tempo stesso, non invadente. E capace, soprattutto, di incontrarsi in modo genuino ed al tempo stesso autentico con alcune produzioni del territorio. Anche i nomi non sono scelti a caso: “innovazione sì, ma non troppo” è, non a caso, il claim che contraddistingue la carta. Spazio, dunque, alla “Nannarella”, dedicata ad Anna Magnani, con mozzarella di bufala, mix di pomodorini, pesto di basilico ed olio Evo Zucchi.

Nel fiordo, in un monazeno, l’attrice visse una tormentata storia d’amore con Roberto Rossellini.

Proprio a lui è dedicata un’altra creazione presente nel menù estivo, con fiori di zucca, vellutata di zucchine, provola affumicata, pancetta arrotolata paesana, basilico ed olio evo Zucchi. Così come anche la “Fiordo”, con il fior di latte, la scarola ripassata, le olive taggiasche Anfosso, i Capperi di Pantelleria Igp, i filetti di acciughe di Lucia, l’olio Evo Zucchi.

E poi, sempre tra le pizze speciali più rappresentative, c’è la cuppulon: per metà farcita con pomodoro San Marzano e mozzarella di bufala, per l’altra ripiena con ricotta vaccina, soppressata locale, pepe nero e fior di latte.

Ma non è soltanto la pizza ad essere protagonista: “O’ Curniciello”, infatti, non è soltanto forno ma anche cucina: sempre secondo stagionalità, sono i piatti del territorio che la affiancano e ne valorizzano la proposta, dai fritti – ideali anche per stuzzicare il palato all’inizio del pasto – alla parmigiana di melanzane, a generosi taglieri di salumi e formaggi locali, abbinati a vini del territorio, per coglierne, a tutto tondo, la sua essenza.

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