È stata una giornata intensa, densa di emozione, quella vissuta ieri allo stadio comunale di Tramonti. Qui, davanti a una folla partecipe e commossa, è stato inaugurato un murales che raffigura due figure care alla comunità: Franco Amato e Luca Buonocore. L’opera porta la firma dell’artista Giuseppe Di Martino, in arte AMED, noto per la sua capacità di trasformare la pittura in racconto.
Il murales, che domina il muro della gradinata principale, non è solo un omaggio artistico, ma un vero e proprio monumento collettivo al ricordo. Con tratti intensi e colori pieni di vita, AMED ha immortalato i volti di due persone profondamente diverse per età e percorso, ma accomunate dallo stesso affetto per la loro terra e dal segno che hanno lasciato nel cuore della comunità.
Franco Amato, avvocato e calciatore, è scomparso prematuramente nel 2001 a soli 44 anni. Originario di Tramonti ma residente a Maiori, è stato per molti un modello di integrità, passione e dedizione. Per tutti era “Il Capitano”, non solo per la fascia che indossava in campo, ma per il carisma e i valori che rappresentava.
Accanto a lui, nel murales, il sorriso di Luca Buonocore, giovane di 20 anni strappato troppo presto alla vita da un incidente stradale nel febbraio 2021. Amato da tutti per il suo carattere aperto e generoso, Luca era cresciuto tra quei monti e in quello stesso stadio dove ora il suo volto resterà impresso per sempre. Il calcio, per lui, era passione e sogno. Il dolore per la sua perdita è ancora vivo, ma trova ora una forma nuova e condivisa di elaborazione.
La cerimonia di inaugurazione ha visto la presenza delle autorità locali, tra cui il primo cittadino Domenico Amatruda, di amici, compagni di squadra, parenti e cittadini. E’ stato un momento di raccoglimento sincero e un lungo applauso quando il drappo che copriva il murales è stato sollevato, con qualche lacrima a solcare il viso dei genitori di Luca come sempre presenti con indosso la maglia con la scritta “Luca Vive“, perchè infondo è così. E’ presente quotidianamente nei pensieri di familiari e amici che, così come per Franco Amato, ne custodiscono gelosamente il ricordo.
Questo tributo visivo, organizzato e fortemente voluto da un gruppo di giovani di Tramonti, non è solo un’opera decorativa. È un gesto di memoria attiva, che lega passato e presente e che rende lo stadio comunale un luogo dove si gioca, ma anche si ricorda. Un campo che, ora più che mai, porta sulle sue mura un messaggio forte: il valore dell’amicizia, della comunità e della presenza di chi, pur non essendoci più fisicamente, continua a camminare accanto.
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