Il fitto di ramo d’azienda della società L’Igiene Urbana da parte della DM Technology srl, sottoscritto lo scorso 28 Marzo, per la gestione dei servizi di raccolta e servizio rifiuti in numerose realtà della Campania e del salernitano, tra cui, in Costiera Amalfitana, Ravello e Positano, preoccupa i lavoratori della FIAL Ambiente e Servizi che denunciano condotte “antisindacali“.

Il segretario generale Domenico Merolla ha evidenziato le sue perplessità rivolgendosi alle Prefetture di Napoli, Salerno, Caserta, Avellino e Benevento, oltre che ai vertici dell’ente d’ambito di Salerno, all’Ato Napoli 3, oltre che, tra gli altri, ai sindaci dei comuni di Ravello e Positano.

“Pur detenendo rappresentatività ed RSA formalmente costituite nei cantieri oggetto del fitto di ramo d’azienda, ovvero Positano, Ravello e Nocera Superiore, non abbiamo ricevuto la convocazione ed alcuna preventiva informativa”, ha denunciato Merolla evidenziando una “condotta antisindacale”: la “violazione/omissione delle obbligatorie comunicazioni” alle rappresentanze sindacali ed alle rispettive organizzazioni di categoria sarebbe dovuta esser inviata “almeno 25 giorni prima”, precisando i motivi del trasferimento.

Situazioni pregresse non hanno spinto i sindacati ad una posizione di favore nei confronti del fitto: “Negli anni 2022/23 in Regione Campania si sono registrati diversi fitti di ramo d’azienda, nell’agosto del 2022 una delle due società in oggetto (DM Tecnology srl) ha già effettuato un fitto di ramo d’azienda con l’allora GPN srl cedente poi fallita, con gravi riverberi per i Lavoratori essendo stati violati gli obblighi di cui all’art.2112 del cc, in assenza di controlli stringenti e procedure corrette i Lavoratori non vedranno mai garantiti i propri diritti se non in sede giudiziale con aggravi di costi”.

Nel mirino anche le tempistiche adottate, secondo i rappresentanti della Fial Ambiente e Servizi troppo rapide e prive di una preventiva concertazione. Tra le altre critiche, secondo Merolla,  lo status della società locatrice, “inadempiente per il fondo Fasda”. Ma perplessità ci sono anche per i possibili “nuovi innesti di personale”.

Di qui, dunque, l’invito ai sindaci, dei Rup e dei Dec dei Comuni in indirizzo ad “esercitare i controlli di legittimità degli atti”, la formalizzazione dell’istanza di annullamento della procedura e la volontà espressa di adire le vie legali.