Timori per gli aumenti legati ai costi dell’energia sull’andamento del turismo e, soprattutto, sulla destagionalizzazione, che rischia di essere messa – in quanto progetto non scritto del turismo nella Divina – a dura prova.
E’ la denuncia di Ambrogio Carro, imprenditore positanese, nella veste di commissario regionale al Turismo di Federcomtur, Federazione Commercio Servizi e Turismo.
“Siamo alla resa dei conti, in un ottobre quasi inoltrato, con arrivi e presenze straniere con numeri di tutto rispetto – ha commentato Carro – Dopo due anni di forzato stop , a causa della pandemia, il 2022 è sicuramente l’anno della ripresa economica, caratterizzato, però, da molteplici difficoltà a causa del caro energia che ha visto triplicato il costo delle bollette, nonché l’atavica mancanza di personale, che ha comunque messo sotto pressione le aziende operanti nel settore turistico”.
Criticità, oltre che sotto il fronte energetico, sono state legate anche alla carenza di personale, vera spada di Damocle per il settore.
“Il lavoro stagionale, come da consuetudine consolidata, utilizza i contratti a tempo determinato, molti terminati il trenta di settembre e alcuni, in particolare nelle località turistiche, come Positano, l’hanno prorogato fino alla fine di ottobre – ha proseguito il commissario al turismo di Federcomtur – Di difficile attuazione sarà convincere i lavoratori subordinati a continuare oltre la scadenza concordata, per ovvie ragioni legate allo stress che questi ultimi hanno subito in quest’anno, francamente molto pesante anche per i datori di lavoro, che assaporano già la meritata vacanza più che legittima, dopo questi due anni assurdi”.
L’andamento del turismo, soprattutto nei mesi autunnali ed invernali, rischia di essere pregiudicato gravemente dall’aumento dei costi delle materie prime e dal riflesso a cascata che questi ultimi hanno avuto sull’intera filiera dell’ospitalità nel territorio salernitano.
“I rincari dei costi legati all’ energia, che ha fatto in ogni caso aumentare anche il prezzo delle materie prime, non consentirà il prosieguo delle attività turistico-ricettive: risulterà difficile ammortizzare i costi, con ricavi che sicuramente non saranno paragonabili al mese di ottobre – ha concluso Carro – Non mi piace essere pessimista, ma in questo caso prevedo sicuramente uno stop per la prima metà di novembre. La destagionalizzazione è un processo complicato, può essere attuato solo attraverso una concertazione in largo anticipo, con le associazioni di categoria presenti sul territorio, stimolando e premiando le attività che decidono di restare aperte, rispettando la turnazione pattuita“.
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