Nel salernitano si registra un aumento dei casi di febbre del Nilo, con 13 pazienti colpiti dalla malattia. Il capo del dipartimento di prevenzione dell’Asl Salerno, Arcangelo Saggese Tozzi, ha confermato i numeri attuali, sottolineando però l’importanza di non creare allarmismo. Nonostante il recente ricovero di un 81enne residente ad Angri presso l’ospedale di Nocera Inferiore, Saggese invita a mantenere la calma e a considerare la situazione sotto controllo.
Al momento, le indagini sono in corso in collaborazione con l’ospedale Cotugno di Napoli per comprendere meglio la natura della malattia nel paziente di Angri. “Stiamo cercando di capire se si tratta di un anticorpo recente o di uno già presente da tempo nel corpo del paziente”, ha dichiarato Saggese. La febbre del Nilo potrebbe infatti essere circolata nella regione già negli anni passati, ma senza che fosse rilevata. “Probabilmente la patologia era già presente, ma non eravamo in grado di diagnosticarla perché non c’era motivo di cercarla”, ha spiegato Saggese. Ora che la malattia è stata identificata, i test vengono eseguiti con maggiore attenzione, specialmente nei casi di encefalite. Molti dei pazienti colpiti sono persone già fragili, affette da altre patologie preesistenti.
Purtroppo, il virus ha già causato due decessi in provincia di Salerno. Il primo è stato un uomo di 59 anni di Altavilla Silentina, che stava già combattendo contro una grave patologia oncologica. Il secondo decesso riguarda un imprenditore di 78 anni residente ad Agropoli, ma originario di Napoli, ricoverato presso l’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. L’uomo era giunto con sintomi di febbre alta e insufficienza respiratoria, ma purtroppo le sue condizioni si sono aggravate fino alla morte.
L’ultimo caso confermato, come riporta Il Mattino, è quello dell’81enne di Angri, ricoverato in gravi condizioni a Nocera Inferiore. I medici, dopo aver diagnosticato un’encefalite di origine incerta, hanno eseguito ulteriori test, rivelando la presenza di anticorpi contro il virus West Nile.
Per contenere la diffusione del virus, le autorità sanitarie stanno monitorando la situazione con un’attenzione particolare al controllo dei volatili, sospettati di essere vettori della malattia. “Al momento stiamo facendo un monitoraggio sui volatili, anche se non abbiamo ancora risultati definitivi”, ha spiegato Saggese. Il monitoraggio diretto sugli uccelli si rivela complesso, ma si stanno comunque eseguendo test su polli. Per i soggetti fragili, Saggese consiglia di adottare misure preventive, come l’uso di zanzariere e repellenti, e informa che sono stati intensificati i trattamenti di disinfestazione e larvicidi. “Se la situazione persiste, il cambiamento delle condizioni meteo potrebbe aiutarci a contenere la diffusione del virus”, ha concluso l’esperto.