Raul Gardini è stato un noto imprenditore che, alla morte del suocero Ferruzzi, ha rilevato l’azienda di famiglia, guidandola, anche con l’aiuto della moglie Ida, in maniera encomiabile fino alla fine dei suoi giorni. Ma allo stesso tempo la storia di Raul Gardini rappresenta una delle più tragiche che siano avvenute nel nostro Paese.

Gardini infatti si è suicidato il 23 luglio del 1993. Ha posto fine alla sua vita con un colpo di pistola nella sua casa di lusso a Milano, mentre la moglie Ida Ferruzzi si trovava a Ravenna per accudire la madre malata.

Chi era Raul Gardini

Raul Gardini è nato il 7 giugno del 1933 a Ravenna. La sua famiglia di origine era composta da imprenditori. Infatti i nonni materni erano proprietari di una fonderia. Il padre Ivan possedeva diversi terreni, soprattutto sulla costa romagnola. Lo stesso Gardini si occupò di prendere parte in prima persona alla bonifica delle terre paludose vicino a Ravenna.

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Gardini ha preso il diploma di perito agrario a Cesena e si è iscritto a Bologna alla facoltà di Agraria. Diventò così un imprenditore visionario, dalle mille risorse e potenzialità. Cominciò a lavorare all’interno dell’azienda Ferruzzi, che allora era un gruppo agroalimentare. Si innamora della figlia di Serafino Ferruzzi, Idina, che sposa nel 1957.

Quando Serafino Ferruzzi è morto a causa di un incidente aereo, i suoi figli scelgono di delegare Raul per gestire tutta l’azienda di famiglia. A poco a poco questa azienda si espande, assumendo un assetto industriale. Infatti Gardini svolge un’opera eccezionale, facendo in modo che l’azienda Ferruzzi assuma il controllo dei più importanti produttori di zucchero nel nostro Paese. Inoltre Gardini fa in modo che la Ferruzzi possa entrare nel mercato finanziario internazionale.

Il coinvolgimento nell’inchiesta Mani Pulite

Molti si chiedono a chi sia andata l’eredità di Raul Gardini. In realtà questo è un argomento molto controverso, che si lega anche a quel coinvolgimento che ad un certo punto, arrivando agli anni ’90, cambia completamente il destino di questo imprenditore. Sorgono delle divisioni con la famiglia Ferruzzi e poi scoppia l’inchiesta nota come Mani Pulite o come Tangentopoli.

Gardini viene coinvolto in questa inchiesta, ma si proclama innocente. Non riesce a trovare alcun supporto di qualsiasi genere e da qui la decisione drammatica di togliersi la vita. Gardini ha sempre dichiarato che quando ha lasciato l’azienda la situazione finanziaria non era affatto compromessa, come ha avuto occasione di scrivere in una lettera indirizzata al quotidiano Sole 24 Ore.