Il Consiglio di Stato, con appisita sentenza pubblicata lo scorso 11 marzo, ha stabilito l’abbattimento delle opere abusive su cui sorge uno stabilimento balneare sulla spiaggetta di Erchie, nel comune di Maiori.

A dover essere abbattute sono tre grandi  piattaforme di cemento sulle quali sono sorti cucina, bar, e sala ristorante dello stabilimento balneare. A dover essere abbattuti anche i servizi igienici e le rampe di scale in muratura per l’accesso alla spiaggia.

A seguito della sentenza il Comune di Maiori ha indetto una manifestazione di interesse per procedere all’abbattimento delle strutture abusive che potrebbero dunque non vedere l’inizio dell’estate. La data di scadenza della manifestazione è infatti quella del 7 giugno.

Già nel 2016 il Comune di Maiori aveva ordinato la demolizione delle opere in calcestruzzo ma i titolari della struttura balneare impugnarono il provvedimento di demolizione e l’udienza di primo grado del Tar che confermò che le opere si erano rivelate preesistenti e persistenti.

Dopo una lunga querelle, l’Amministrazione comunale di MMaioriha evidenziato l’erroneità della pronuncia di primo grado, sostenendo che i manufatti risalivano al 1967, epoca in cui non era prescritto il rilascio di alcun titolo.

Nel 2021 la Sezione del Consiglio di Stato ha disposto ulteriori accertamenti per attestare la presunta data di realizzazione delle opere. A seguito degli accertamenti è stato provato che “fino alla data del 13 aprile 1956 i manufatti oggetto di verificazione erano certamente inesistenti”.

Sempre nel 1956 la spiaggia era ancora sostanzialmente libera e le opere furono realizzate progressivamente fino agli anni Ottanta, confermando un’ulteriore e diverso intervento edilizio a seguito della mareggiata del 1987.