La sospensione dell’attività dell’ambulatorio veternario Asl di Maiori, il mancato rinnovo del contratto di comodato d’uso per un’area sita nel territorio del comune costiero (in relazione alla quale, tuttavia, il Comune ha formalmentee assicurato disponibilità), e la nuova disponibilità della sede sita all’interno di Palazzo Mezzacapo: questi i principali motivi di preoccupazione per gli animalisti della Costa d’Amalfi ed, in particolare, per l’Enpa.

L’attività dell’ente, del resto, è rilevante anche in termini numerici, essendo l’unica associazione operante sul territorio a tutela degli animali domestici: circa cento cani sono stati adottati nell’ultimo anno grazie all’azione dei volontari dell’organizzazione, che cura anche pre-affidi organizzando vere e proprie “staffette” per condurre i cuccioli anche in regioni diverse. Senza contare, poi, l’attività di affidamento temporaneo anche di cuccioli dotati di un padrone, che sono vaccinati e dotati di microchip a spese dell’associazione.

Testimonianza, quest’ultima, che oltre a supportare numerosi cittadini del territorio impossibilitati a gestire grandi “cucciolate”, si pone anche in un’ottica di prevenzione del randagismo sul territorio.

Nel mirino, innanzitutto, l’inattività dell’ambulatorio veterinario, che secondo il presidente di Enpa Costa d’Amalfi Benedetto Amato avvantaggerebbe i privati: “Fino a qualche anno fa funzionava circa due volte al mese, quando personale specializzato dell’Azienda Sanitaria Locale di Salerno giungeva e compiva principalmente la sterilizzazione dei gatti e dei cani, che sono proliferati, poi, durante gli anni della pandemia, quando con le restrizioni ed il rallentamento del nostro lavoro sul territorio si è verificata una proliferazione delle cucciolate che non si è mai completamente interrotta“.

Problematiche, queste, che si vanno ad aggiungere all’indisponibilità (sopravvenuta a causa dell’avvio della campagna vaccinale in contrasto al Covid 19) della sede dell’associazione in Palazzo Mezzacapo, adiacente ai locali della Protezione Civile, ed alla già citata assenza di un’area attrezzata che possa rappresentare un punto di riferimento peer svolgere molte delle principali attività dell’associazione, in primis la custodia e la cura dei randagi: “Vogliamo soltanto che si applichi la legge regionale in cui sono i Comuni ad avere la competenza sulla gestione degli animali domestici randagi sul proprio territorio e, quindi, a garantirne le cure – ha aggiunto il presidente di Enpa Costa d’Amalfi – Ciò non significa che noi dell’Enpa vogliamo sottrarci alla nostra missione: dal 2012 grazie al nostro impegno spesso invisibile e non gratificato cani in canile non se ne sono più visti. Vogliamo soltanto essere supportati adeguatamente e maggiormente considerati dalle amministrazioni“.

Nel 2018 fu concessa all’associazione un’area a monte dell’Hotel San Pietro per consentire agli attivisti di Enpa di svolgere le proprie attività: all’interno vi furono collocate alcune decine di capre, il cui proprietario era deceduto, recuperate in condizioni di abbandono al fiordo di Furore: queste, altrimenti, sarebbero state destinate alla macellazione.

La nostra intenzione – ha proseguito, sul punto, il presidente di Enpa Costa d’Amalfiera quella di creare una fattoria didattica, un’area attrezzata per animali in difficoltà. Nel corso degli anni, con il supporto dei volontari e di persone che avevano sposato la nostra idea riuscimmo a sistemarla, bonificarla, pulirla, a rimuovere parte dei detriti ivi presenti. Il nostro obiettivo ulteriore era quello di migliorare ancor di più le condizioni del terreno realizzandovi anche un’area di sgambamento per cani. Proprio per questo erano necessari lavori radicali che avrebbero comportato, certamente, un’impegno finanziario ed operativo non di poco conto per il Comune“.

Nell’appezzamento, di proprietà di Palazzo Mezzacapo, non ci sarebbe stata, tuttavia, la messa in sicurezza richiesta dai volontari ed, al tempo stesso, il contratto di comodato d’uso dal 2022 non è stato più rinnovato. “Siamo in attesa che gli uffici si muovano in tal senso – ha aggiunto Amato – Di fronte all’inerzia del Comune di Maiori nel novembre scorso ci siamo rivolti a Tramonti che, invece, ci ha dato una nuova speranza per la realizzazione del nostro sogno“.

L’amministrazione del centro dei Monti Lattari starebbe, infatti, valutando la concessione in comodato di un piccolo appezzamento non distante dal Cimitero comunale, sito a Capitignano in via Santa Maria Castello.

Tuttavia sul tema dell’area da destinare all’Enpa si è espresso in modo diametralmente opposto il primo cittadino di Maiori Antonio Capone, che ha precisato come l’ente abbia sempre manifestato massima disponibilità nei confronti dell’associazione: “Stiamo aspettando che l’Enpa venga in Comune a firmare la convenzione che è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale – ha commentato ad Amalfinotizie il primo cittadino del comune costiero – si tratta di un’area che non dovrebbe essere destinata soltanto allo sgambamento ma anche ad altre tantissime importanti attività, a cominciare da quella della cura dei randagi che vengono ritrovati sul territorio“.