La situazione epidemiologica, in Costiera Amalfitana come nel resto di Italia, si sta avviando verso una nuova fase emergenziale, che provocherà inevitabilmente altri sacrifici ed altre sofferenze. D’altro canto i vaccini, compatibilmente con le note difficoltà di approvvigionamento, ci offrono un’arma formidabile per uscire dalla pandemia. Quindi mai come in questo momento è indispensabile applicare in tutte le situazioni della vita quotidiana le poche ma importantissime regole di contenimento del contagio.

In tal senso il delegato alla sanità della Conferenza dei sindaci Costa d’Amalfi, Andrea Reale, ha voluto lanciare un messaggio ai cittadini della Divina.

“Occorre che tutti capiscano che comportamenti superficiali, impulsivi o poco meditati compromettono gli sforzi fatti sino ad oggi e rischiano di allungare i tempi per il ritorno alla normalità. Crisi sanitaria e crisi economica si intrecciano alimentandosi reciprocamente, non si uscirà dalla seconda se non faranno tutti la propria parte per uscire dalla prima. In particolare, la Costa d’Amalfi potrà sperare di recuperare la propria economia turistica soltanto aggiungendo il fattore SICUREZZA ai consueti attrattori paesaggistici e ambientali.

Le norme da rispettare sono poche e chiare, è necessario che ognuno se ne faccia carico responsabilmente, al di là dei controlli e delle sanzioni: i protocolli anti-Covid vanno rispettati non tanto per non essere puniti, ma per dare il necessario contributo alla risoluzione di una situazione drammatica. Indossare la mascherina, non accalcarsi in nessuna circostanza, mantenere la distanza interpersonale, non eccedere il numero di persone consentito nei diversi locali, uscire all’aperto il meno possibile: sono pesi gravosi, ma avranno un termine soltanto se in questa fase verranno applicati con fermezza – scrive Andrea Reale.

Per questi motivi, come delegato alla sanità della Conferenza dei Sindaci, rivolgo un appello a tutti indistintamente gli abitanti della Costiera e a chi la frequenta per lavoro o per altri motivi, a non venir meno alla RESPONSABILITA’ che fa capo a ciascuno per il bene di tutti: bisogna essere severi innanzitutto verso se stessi per poter pretendere rigore dagli altri. Mi rivolgo perciò non soltanto ai singoli cittadini ma tanto più alle strutture di qualsiasi natura (associative, imprenditoriali, sindacali, sportive, culturali, etc.) e a chi svolge funzioni di organizzazione e di direzione nei diversi ambiti (istituzionale, religioso, scolastico, di volontariato, etc.) affinché non solo accolgano con puntualità le presenti raccomandazioni ma se ne facciano carico altresì nel divulgarle e pretenderne il rispetto. Insieme, ce la faremo”.