Moda, ceramiche e prodotti gastronomici del territorio.
Tre eccellenze del “Made in Italy” si incontrano nella città verticale in un inedito esperimento – almeno per la Costiera Amalfitana – di ristorante-boutique: l’ “Elisir di Positano”.
Da poco più di un mese, l’ormai affermato caffè di viale Pasitea ha, infatti, scelto di raddoppiare i suoi spazi, divenendo un vero e proprio locale-souvenir, capace di offrire ai tanti turisti stranieri – e non solo – uno spaccato del lifestyle italiano.
Del resto, soprattutto al giorno d’oggi, il turismo esperienziale è quello maggiormente ricercato: chi viaggia in giro per il mondo, così come anche i tanti visitatori di prossimità che specie nel weekend girano alla scoperta delle bellezze della propria regione, cercano momenti di vita differenti dalla solita routine cittadina e, soprattutto, capaci di essere autenticamente vissuti.
Lo sa bene la titolare dell’ “Elisir” Angela Porpora, che viene da una storia familiare da sempre impegnata nell’accoglienza e nella ristorazione: è la nipote del primo ristoratore di Positano, primo titolare dello storico “Da Vincenzo”.
Dal primo mattino fino a tarda sera accoglie visitatori da ogni parte del mondo: dai tanti partenopei, che da sempre hanno un legame particolarmente forte con Positano, sino ai sudcoreani, che anche in pieno inverno affollano la città verticale, godendone della folgorante bellezza invernale.
Non sono mancati, nel corso degli anni, anche tanti visitatori illustri, probabilmente molti più di quanti notati dagli stessi titolari.
Un aneddoto regna su tutti: “Kevin Spacey si sedette al bar poco prima dello scandalo che lo riguardò, ordinò un caffè ed una bottiglia di San Pellegrino. Comprese che era stato notato, pagò fugacemente con 20 euro riponendoli sul tavolo, chiamò il taxi ed andò via”.
Ma verticale, come Positano, è anche il suo “Elisir”: ecco che dal bar si sale al locale che ne rappresenta proprio il nuovo fiore all’occhiello.
Non una semplice sala, ma una boutique che esprime la storia della famiglia dei titolari, ed in particolare del marito di Angela, Ambrogio Carro, manager del turismo e, soprattutto, erede di una storia d’impresa familiare sospesa tra moda e ceramiche, entrambe racchiuse nel nuovo corso del locale.
Si mangia, infatti, in un ristorante che incanta per i suoi colori variopinti: i toni marini delle ceramiche si alternano a quelli floreali delle creazioni di “moda Positano” su cui tanto si è basato il successo internazionale di questa località negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso.
Ovviamente, chiunque visita il locale può scegliere di acquistare sia gli abiti che gli oggetti in ceramica esposti.
Ma colorata è anche la cucina, guidata dallo chef Enrico Paolillo, oggi ad Agerola ma di origini amalfitane: suo nonno ne portava lo stesso nome e cognome, era lo chef del “Cappuccini Convento”, oggi divenuto Anantara Grand Hotel Convento di Amalfi, e in seguito fu in un altro storico locale, il Lido Azzurro.
Il suo estro punta tanto sul pescato fresco quanto a valorizzare i grandi classici “all’italiana” tanto apprezzati dall’utenza estera.
Si può optare per piatti freschi e dal gusto estivo, come la scottata di calamaro su letto di zucchine crude a julienne, dadolata di pomodorini, e noci di Sorrento, o per un primo piatto della tradizione marinara locale come i paccheri al coccio o allo scorfano, e poi, eventualmente, proseguire con una spigola al pistacchio.
Non mancano, però, grandi classici come gli spaghetti alla Nerano (del resto, la patria di questo piatto è a pochi passi), che si accompagnano a portate più innovative ma sempre dal gusto spiccatamente marinaro: calamarata con cozze, zucchine e pinoli e, ancora, gli spaghetti all’Amalfitana con alici, limone ed olive nere.
Il tutto è accompagnato da una ricca selezione di vini, sia del territorio che non, a conferire al luogo la giusta connotazione internazionale.
Non si scade, però, in un locale per turisti: l’accoglienza è autenticamente campana, grazie all’impegno, in sala, della direttrice Giuseppina Rispoli, coadiuvata da Elena Marino.
Del resto, Positano è una capitale del buon gusto. E spesso capita chi, da queste parti, è attratto dalle vetrine del locale e ci entra in punta di piedi, quasi come se fosse un museo.
Una scommessa vinta quando una sera di bassa stagione una giovane turista americana, di rientro al suo albergo, ha fatto capolino all’Elisir chiedendo di entrarvi e affermando: “Non sono una borseggiatrice, ma voglio vedere come si vive in Italia“.
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