Cronaca

L’elicotterista di Ravello non ce l’ha fatta. Il dolore in Costiera Amalfitana

È venuto a mancare nella notte di ieri Marco Imperato, pilota 45enne originario di Ravello. Le sue condizioni sono precipitate rapidamente. L’uomo era ricoverato presso il Centro Traumatologico di Torino a seguito dell’incidente aereo di un mese fa. Dolore e sconforto della comunità Costiera.

Non ce l’ha fatta Marco Imperato, il pilota d’elicotteri originario di Ravello che lo scorso 23 novembre si era schiantato nelle montagne di Biella. È spirato nella tarda serata di ieri nel reparto di rianimazione del Cto di Torino. Qui era ricoverato da oltre trenta giorni.

Le sue condizioni, inizialmente stabili, avevano fatto sperare che la situazione evolvesse in meglio. Ma, anche dopo i delicati interventi chirurgici subiti, le sue condizioni sono precipitate rapidamente.

Elicotterista esperto con circa vent’anni di esperienza nel settore aeronautico, Marco Imperato è cresciuto a Ravello. La moglie Annalisa è originaria di Positano. Formatosi tra l’Italia e gli States, viveva ormai stabilmente con la propria famiglia in Valle d’Aosta, dove operava nel settore del trasporto di materiali.

La notizia della sua morte ha provocato dolore e sconforto in Costiera Amalfitana. Nell’incidente aveva riportato traumi alla testa e al tronco. Nel pomeriggio del 23 novembre era stato sottoposto a interventi – riusciti – da parte dei medici del Cto di Torino. Il pilota era stato estratto dai soccorritori dalle lamiere dell’aeromobile, distrutto nell’impatto al suolo.

I genitori di Marco, Alfonso e Angela, dal 23 novembre non hanno mai lasciato il capoluogo piemontese aspettando che il loro unico figlio tornasse cosciente.

Imperato lavorava da circa quattro anni per la Sky Aviation Srl, una realtà aziendale che aveva la sua sede operativa a Cossato, nel biellese, e una base anche in Valle d’Aosta. L’azienda era proprietaria dell’elicottero di cui era ai comandi. Il pilota, al momento dell’impatto, era da solo a bordo del velivolo, e stava trasportando del materiale verso il rifugio “Alfredo Rivetti”, a 2.150 metri di altitudine, nelle Alpi Biellesi.

Lo schianto è avvenuto nelle vicinanze del cimitero di Piedicavallo, in una zona non distante dal confine tra il Piemonte e la Valle d’Aosta. Ancora da appurare le cause dell’incidente.

Matteo Maiorano

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