L’Italia torna al voto, dopo quattro anni e mezzo dall’ultima tornata, per le Elezioni Politiche.

I seggi si sono aperti alle 7 e lo saranno fino alle 23: le schede che sono consegnate agli elettori sono due, una di colore rosa per la Camera, e una di colore giallo per il Senato.

Le elezioni riguardano sia collegi uninominali che proporzionali: nello specifico, tra gli uninominali ve ne sono 146 per l’elezione della Camera dei deputati e 67 per l’elezione del Senato della Repubblica.

I collegi plurinominali, invece, sono 46 per la Camera e 29 per il Senato: da questi risulteranno eletti, complessivamente, 245 deputati e 122 senatori.

Per recarsi a votare occorre portare con sè un documento di riconoscimento, anche se scaduto. Può essere valida anche la tessera di un ordine professionale, se munita di una fotografia.

E’ vietato entrare in cabina elettorale con telefonini o smartphone.

All’elettore vengono consegnate due schede, una di colore rosa per la Camera ed una gialla per il Senato.

I modelli delle due schede sono identici.

Le schede indicano, in un riquadro apposito il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il simbolo di ogni lista o delle liste in coalizione a quest’ultimo collegate.

Di fianco ai simboli delle liste sono stampati i nominativi dei relativi candidati nel collegio plurinominale.

Per esprimere il voto bisogna tracciare un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nomi dei candidati del cosiddetto “listino” plurinominale.

Il voto così espresso vale ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale ed a favore di una delle liste – quella di cui è stato barrato il simbolo – a lui collegata nel collegio plurinominale.

Ma questa non è l’unica modalità per esprimere un voto valido.

Qualora il segno sia tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, il voto è comunque valido anche per ogni lista ad esso collegata.

In presenza di più liste collegate in coalizione, infatti, il consenso viene ripartito tra le varie liste della coalizione. Inoltre, il voto espresso tracciando un segno sul contrassegno della lista vale anche per il candidato uninominale collegato.

Non è previsto, inoltre, il cosiddetto voto disgiunto.

Vale a dire, dunque, che non è possibile votare un candidato all’uninominale insieme alla lista collegata ad un altro candidato.

Gli uffici per il rinnovo della tessera elettorale, ubicati presso i Comuni, inoltre, sono aperti per l’intera durata delle operazioni di voto.

E’ possibile il voto fuori dal proprio comune di residenza per una ristretta categoria di persone: oltre che per i degenti in ospedali e case di cura, possono adempiere al voto anche militari, naviganti, componenti dell’Ufficio elettorale di sezione e forze dell’ordine. Tutti gli altri dovranno, invece, tornare nel proprio comune di residenza.

I domiciliati o residenti all’estero hanno votato, già nei giorni scorsi, per corrispondenza.

Un “voto assistito” è, invece, possibile per chi abbia gravi disabilità, purchè questa necessità sia menzionata espressamente sulla scheda elettorale con un codice apposito.

L’elettore che si sia accorto di aver commesso un errore nell’esprimere la sua preferenza può chiedere al presidente del seggio di sostituire la sua scheda elettorale, esprimendo nuovamente il proprio voto. Proprio con questo scopo il presidente gli consegnerà una nuova scheda, inserendo quella sostituita tra le schede deteriorate.

Ulteriore novità di quest’anno è l’introduzione di un bollino antifrode sulle schede elettorali.

Questo è una sorta di matrice: rappresenta un codice identificativo univoco che permette di controllare che la scheda che ha fatto il suo ingresso nella cabina elettorale sia la stessa sulla quale l’elettore ha votato e, quindi, la stessa che sarà riposta nell’urna.