Per la seconda volta dopo il referendum Erchie non sarà dotata di un seggio proprio. Non è stata trovata una soluzione idonea per le votazioni delle centinaia di residenti aventi diritto. Lo spostamento presso le scuole medie del centro di Maiori e l’ombra dell’astensionismo. Lo racconta Gaetano De Stefano sul portale online de La Città.

Come se non bastasse la già diffusa astensione sul territorio nazionale. Adesso mancano anche i seggi. Accade a Maiori, comune tra i più popolosi della fascia costiera. La frazione di Erchie, infatti, non sarà dotata del luogo sacro dove esercitare il proprio diritto di voto. Il seggio, allestito in un immobile di proprietà privata, nel giugno scorso fu dichiarato inadatto dai carabinieri e carente sotto il profilo igienico-sanitario.

Un fatto increscioso, a discapito delle centinaia di giovani e anziani che non hanno modo di effettuare lo spostamento verso il comune. Un controsenso, soprattutto in un determinato periodo storico in cui il partito dell’astensionismo e del non-fare sembra essere diventato il primo in Italia. E nel comune della Costiera amalfitana i cittadini vengono in tal modo disincentivati a partecipare alla consultazione politica del 25 settembre prossimo.

Il sindaco, interpellato da LaCittà, preferisce non rispondere alle domande. Dallo scorso giugno ad oggi ci sarebbe stato il tempo per trovare una soluzione alternativa, che andasse incontro alle istanze dell’elettorato. Già in occasione dello scorso referendum il Comune, per la prima volta, non allestì il seggio nella frazione, evidenziando nella delibera che ad Erchie «non insistono edifici pubblici dotati delle caratteristiche necessarie per la destinazione a seggio elettorale».