Capita a tutti di fare un pasto particolarmente pesante e di sentirsi dopo molto pieni. Le sensazioni fastidiose che si possono provare dopo aver mangiato abbondantemente sono quelle di sonnolenza e di bruciore di stomaco.
Non è certamente l’ideale per affrontare la giornata, anche dopo aver consumato i cibi che più ci piacciono. Ma possiamo rimediare con alcuni alimenti in particolare, che ci aiutano a combattere la pesantezza del dopo pasto.
Preferire la frutta ai dolci
Molti sono soliti finire il pranzo o la cena con un dessert. Certamente rappresenta un piacere che non si può trascurare, ma non serve a niente, anzi può essere davvero dannoso ricorrere al dessert dopo un pasto piuttosto ricco.
Dopo aver mangiato abbondantemente, se si prova una sensazione di pesantezza, faremmo meglio a scegliere la frutta. Per esempio si possono mangiare le fragole, le ciliegie, i mirtilli, i lamponi, il kiwi o l’uva.
Si tratta tutti di frutti ricchi di antiossidanti, che riescono a dare l’energia giusta al nostro corpo per riprendersi rapidamente. Gli antiossidanti tra l’altro fanno bene perché contrastano i radicali liberi, principali responsabili dell’invecchiamento cellulare.
Un altro trucco potrebbe essere quello di gustare un bicchiere di vino rosso, naturalmente anche in questo caso senza berne troppo.
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Utilizzare l’aceto come condimento
Per cercare di prevenire la sensazione di eccessiva pesantezza che sentiamo dopo un pasto abbondante, potremmo pure cercare di usare i giusti condimenti per alcuni piatti che fanno parte del pasto.
Uno di questi ingredienti che fa molto bene e che contribuisce ad abbassare il livello di zucchero nel sangue è l’aceto. Inoltre sono da privilegiare alcune spezie, come i chiodi di garofano e il rosmarino, che sono importanti per rallentare il processo di assorbimento dei grassi da parte del nostro organismo.
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Tutti questi alimenti che abbiamo nominato si rivelano davvero fondamentali, perché aiutano anche a ridurre il rischio di sviluppare malattie collegate all’aumento del grasso corporeo, come per esempio il diabete di tipo 2.