Il transatlantico Titanic, affondato nel 1912, è diventato una leggenda che incuriosisce sia gli studiosi che le persone comuni.

Fu proprio l’anno della sua inaugurazione, 1912, che venne definita la nave più grande al mondo. Per la tecnologia dell’epoca effettivamente era la più grande, enorme e all’avanguardia. Gli venne dato il nome Titanic perché era “titanica”, cioè ricordava i giganti della mitologia greca che popolavano il mondo agli albori della sua nascita.

Tuttavia la tragica fine è stata inaspettata. A distanza di 100 anni ancora se ne parla e si cercano spiegazioni. Oggi però è stata scoperta la sua esatta posizione e ci sono delle foto del relitto, pochissime, ma molto chiare.

Titanic: il gigante affondato

Attorno all’avventura del Titanic sono nate tante pellicole cinematografiche, come quella con Leonardo di Caprio e Kate Winslet. Già nel 1953 venne preso come riferimento per un film. Ci sono poi stati racconti, libri, romanzi e perfino una maledizione del mare.

Quest’ultima è interessante. Il Titanic significa “Titano”. Proprio come i titani essa è finita negli abissi del mare. Secondo la mitologia greca questi giganti, che intrapresero una guerra contro gli dei, finirono, per punizione, rinchiusi negli abissi del pianeta, nascosti poi dal mare.

Fu Poseidone che doveva sorvegliarli e impedire, grazie alle acque del mare, che essi risorgessero.

Guarda caso è la stessa storia di questa nave. Il transatlantico, al suo viaggio di inaugurazione, è finito negli abissi del mare perché il suo nome era maledetto. Nella cultura “marinaresca”, Poseidone si appropria di tutte le navi e barche che non hanno il nome, poiché esse non appartengono a nessuno, ma si riprende quelle che hanno dei nomi di cui vendicarsi.

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Posizione del Titanic e problemi connessi

L’esatta posizione del relitto del Titanic è 41°43’N49°56’W. Per sintetizzare si trova nel bel mezzo dell’oceano Atlantico settentrionale. Inabissata a oltre 3800 metri. Il suo scheletro è stato ritrovato dopo anni ed anni di ricerche, ma quello che è incredibile e che essa si è inabissata in una spaccatura del fondale marino.

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Tale fessura, che comunque è molto grande, ha reso vane tante altre spedizioni precedenti a quella che l’hanno poi scoperta. Le correnti marine presenti creano una sorta di “nebbia”, che non è altro che sabbia smossa, che rendono invisibile l’abisso.

Oggi il suo recupero è impossibilitato per la pessima tenuta del relitto, ma anche perché si trova in un punto dove si scontrano più correnti marine. Perfino colui che ha scoperto e fotografato il relitto, ha rischiato di essere trasportato via con il suo veicolo sottomarino.