Segregata in casa per mesi, senza poter uscire dalla porta a suon di minacce e percosse. E’ la tremenda storia che si è verificata nel salernitano.
Secondo quanto riporta il quotidiano La Città, infatti, 40enne di origini marocchine residente a San Marzano sul Sarno, finito al centro dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore e ora raggiunto dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
L’uomo avrebbe minacciato e offeso la donna più volte, apostrofandola, colpendola con schiaffi al viso e alle spalle, lanciandole contro un bicchiere dal tavolo, sferrandole un violento calcio allo stomaco fino a farla cadere e poi minacciando di bruciarla e sfregiarla con un coltello da cucina.
Il suo aguzzino, sempre secondo la stessa fonte, la costringeva a vivere segregata in casa. La donna non poteva uscire di casa, non poteva lavorare e tanto meno frequentare altra gente.
Nella lista delle accuse formulate ci sono due episodi di violenza sessuale, uno consumato con l’uomo che si introduceva nella stanza dove dormiva la donna, afferrandola con forza e talvolta «offrendole anche del denaro davanti al suo rifiuto, costringendola a subire atti sessuali».
Gli atti sessuali; secondo la versione dei fatti fornita dalla vittima, erano ripetuti e si registravano dal 2018 al 2020, intervallo di tempo in cui venivano commesse tutte le altre costrizioni fisiche e psichiche.
La Procura sta effettuato tutte le indagini del caso per accertare le responsabilità dell’uomo.