Domenico Modugno è stato senza ombra di dubbio uno dei più grandi cantanti della storia della musica italiana e non solo.
L’infanzia e l’inizio della carriera
Domenico Modugno nacque a Polignano a Mare, nel cuore della Puglia, il 9 gennaio 1928. Sin dai suoi primi anni, mostrò un affetto innato per la musica, imparando a suonare chitarra e fisarmonica durante la sua adolescenza. Nonostante avesse iniziato a scrivere canzoni già nel 1945, queste iniziali composizioni non trovarono subito il loro posto nel panorama discografico italiano.
Il successo e la carriera musicale
La ricerca di un palcoscenico per il suo talento portò Modugno a trasferirsi a Torino. Fu qui, alla fine del 1953, che firmò il suo primo contratto discografico. Concentrandosi sulle sue radici, iniziò a registrare canzoni in dialetto salentino e siciliano, culminando nel 1955 con la pubblicazione del suo primo album. Tuttavia, il 1958 rappresentò l’anno della sua consacrazione, quando presentò al Festival di Sanremo “Nel blu dipinto di blu”, meglio conosciuta come “Volare”. Il brano conquistò non solo l’Italia ma anche il mondo, piazzandosi al terzo posto all’Eurovision Song Contest.
Nonostante il decennio successivo abbia visto il rock and roll dominare le classifiche musicali, Modugno mantenne la sua identità artistica, regalando al pubblico hit come “Addio… addio…” e “Dio, come ti amo”. Tuttavia, con gli anni ’70, si avventurò oltre la musica, esplorando il mondo del cinema e del teatro.
La vita privata di Domenico Modugno
Sotto il riflettore per la sua carriera, la vita personale di Domenico Modugno ebbe anche la sua quota di attenzione. Si unì in matrimonio con Franca Gandolfi nel 1955 e insieme ebbero tre figli. Ma come molte storie di celebrità, anche la sua non fu esente da scandali. Da una relazione fuori dal matrimonio con la coreografa Maurizia Calì, nacque Fabio Camilli, il figlio “segreto” di Modugno.
Le cause della morte e il lascito di Domenico Modugno
La tragica sera del 12 giugno 1984 segnò una svolta nella vita di Modugno, quando fu colpito da un ictus durante una registrazione televisiva. Nonostante le sfide fisiche e le difficoltà nella comunicazione che ne seguirono, Modugno rimase una figura attiva, soprattutto in politica. La sua lotta terminò il 6 agosto 1994, quando ci lasciò a causa di un infarto a Lampedusa.
Il suo lascito culturale, però, vive ancora oggi. Modugno ha regalato al mondo intero gemme musicali che continueranno a brillare per le generazioni a venire. Riposa nel Cimitero Flaminio di Roma, ma il suo spirito e la sua musica vivono in ogni angolo d’Italia e nel cuore di chiunque abbia mai sentito e amato le sue canzoni