Adottare ed implementare la tecnologia Muds nelle condotte di trattamento primario a terra dei centri della Divina, in alternativa alla realizzazione del nuovo depuratore: è la proposta ribadita ancora una volta dal Comitato Tuteliamo la Costiera Amalfitana, che insieme alle forze di opposizione in consiglio comunale a Maiori si mostra fortemente contraria alla realizzazione della nuova opera, giudicata eccessiva quanto ad impatto ambientale, e superflua a garantire le esigenze di depurazione dei reflui.

Il Comitato aveva lanciato una petizione con una lettera aperta rivolta a diverse autorità locali e regionali, a enti di controllo e ministeri competenti.

Nel documento erano state espresse preoccupazioni e obiezioni riguardo al progetto: numerose le criticità individuate, su vari fronti, a cominciare dal rischio di compromettere l’equilibrio ambientale della zona, così come le alternative, che si fondano sull’implementazione degli impianti esistenti proprio attraverso tecnologia MUDS, in chiave maggiormente economica e sostenibile.

Questa è offerta dall’omonima azienda, uno spin-off dell’Università di Genova, che detiene numerosi brevetti in materia di depurazione naturale in mare: questa è considerata una best-practice alternativa sulla base dell’esempio di implementazione in Liguria, che l’ha riconosciuta come efficace, così come lo stesso Ministero dell’Ambiente, avendo ricevuto anche la licenza esclusiva del brevetto n. 1324027 del CNR.

La tecnologia, come ricordano i membri del comitato, è in funzione da oltre due anni nel Comune di Laigueglia in Liguria, che ha ricevuto la Bandiera Blu per la qualità delle sue acque – hanno scritto in una nota i membri del comitatoIl Comune di Alassio ha previsto un investimento di € 941.400,00 per un nuovo impianto MUDS“.

L’adozione del sistema MUDS è, inoltre, come ricordato dai membri del Comitato, in linea con la direttiva comunitaria vigente e con la normativa nazionale italiana.

Attualmente, i Comuni di Maiori, Minori, Atrani, Scala e Ravello dispongono di diverse condotte con trattamento primario a terra. Su queste condotte potrebbe essere facilmente implementata la tecnologia MUDS – prosegue la proposta del comitato – Questa tecnologia è ormai ampiamente collaudata e protetta da due brevetti industriali. Va evidenziato infine che le acquisizioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni sono state effettuate direttamente in conformità con le linee guida ANAC n° 8″.

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