Pubblichiamo per intero una nota destinata alla stampa da parte del Comitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana” inerente al depuratore consortile in area Demanio a Maiori.
“Dopo le prese di distanza dell’assessore Mario Ruggiero dalle posizioni “ insostenibili ” del
Sindaco e della maggioranza sul depuratore consortile in area Demanio, le conseguenti
dichiarazioni del Sindaco, che fanno timidamente capolino dietro la figura del Capogruppo
di Maggioranza, lasciano basiti: dalla “mancanza di contezza” di qualche settimana fa
alla “ piena consapevolezza ” di oggi su quanto si è fatto e si sta facendo da sei anni
ormai, e prendendo per buono tutto il vino che l’oste (in questo caso il R.U.P. del progetto)
porta a tavola.
Di qui nasce un primo consiglio: si dotassero di un buon sommelier!
In premessa, e senza entrare nelle dinamiche della polemica interna e politica, vogliamo
esprimere la piena solidarietà umana a Mario Ruggiero circa la sua legittima e libera scelta
di verità e, al contempo, di fedeltà alla Città e ai maioresi.
La lettera dell’assessore Ruggiero contiene precise indicazioni che non lasciano spazio ad approssimate repliche ma aprono la strada a fondati dubbi di legittimità sul procedimento. Nella sostanza Mario Ruggiero evidenzia che si sta portando avanti un procedimento in difformità di quanto inizialmente previsto nella Delibera di C.C. n. 27 del 20 giugno 2016 .
Affermazioni precise, citazioni di fatti inoppugnabili, domande ineludibili che richiedono
risposte precise; risposte che possono essere di ordine politico ma che potrebbero trovare
udienza anche presso organi di controllo superiori frapponendosi all’esecuzione del
procedimento e creando ulteriori costi per la collettività. Ma forse per la maggioranza di
Antonio Capone questo è l’ultimo dei problemi.
È indubbio che le affermazioni di natura prettamente tecnica vadano supportate da apposita documentazione, nel caso specifico chiediamo all’Amministrazione se il RUP o altri tecnici della Provincia abbiano solo parlato di quanto grossolanamente riportato dal dottore Cremone nel suo comunicato, oppure se il tutto sia supportato da una appropriata evidenza documentale, di natura tecnica e di fattibilità, che possa anche considerare e valutare il rischio di eventuali danni ambientali e/o inerenti la sfera economico-sociale; quindi della conseguente ricaduta sull’occupazione e sull’attività economica incentrata sul settore turistico, fonte primaria del reddito dell’attività imprenditoriale della costiera amalfitana.
Infatti è ovvio che non si può semplicemente “dire”. È necessario che i tecnici sottoscrivano, in scienza e coscienza, una apposita relazione con i dovuti computi e dove siano i numeri a parlare e certificare le asserzioni fatte in modo che, una volta esperita questa necessaria attività, il tutto sia disponibile all’analisi e al giudizio di terzi; soprattutto altri tecnici in presenza di una eventuale controparte.
In caso contrario tali affermazioni, come desunte dal comunicato del dottore Cremone,
potrebbero trasformarsi in quella che il buon Fantozzi definirebbe senza mezzi termini
UNA CAGATA PAZZESCA!”
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