Continua ad essere non poco infuocata la questione del depuratore consortile di Maiori. Sul tema si è tornati a discutere lo scorso 12 ottobre nel corso di un consiglio comunale su iniziativa delle minoranze.

I componenti del comitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana” hanno pubblicato una nota stampa e la risposta del primo cittadino di Maiori, Antonio Capone, non si è fatta attendere.

Per completezza di informazione pubblichiamo prima la nota stampa del comitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana” e a seguire quella del sindaco Capone.

Di seguito la nota stampa del comitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana”:

Il 12 ottobre 2021 si è celebrato un ulteriore Consiglio comunale sull’argomento DEPURATORE, convocato su iniziativa delle minoranze consiliari. I Consiglieri di minoranza Cestaro, D’Amato, Della Pace, Ruggiero, Sarno hanno presentato una proposta di deliberazione articolata a cura del Coordinamento cittadino NODEP. A loro va il nostro ringraziamento e, riteniamo, di quei cittadini di Maiori che hanno a cuore le sorti di questa vicenda. È stata proposta, in estrema sintesi, la costituzione di una commissione consiliare speciale per approfondire e comparare le varie alternative possibili al depuratore consortile. La proposta è stata bocciata senza nemmeno leggere una riga. Il Consiglio comunale poteva anche essere temporaneamente sospeso per consentire ai consiglieri di approfondire il documento e poi decidere con contezza e cognizione di causa. Un consiglio comunale all’insegna della leggerezza dell’essere … maggioranza. La realtà che ci affida quest’ultimo consiglio comunale è quella di un consesso di persone intente ad attendere la fine della ‘celebrazione’, che fingono di ascoltare ma che non leggono e non hanno sete di approfondire i contributi di terzi come quello presentato in Consiglio oggi dalle minoranze, non fosse altro per poterli poi liquidare come una sciocchezza con i dati di fatto della propria consapevolezza. Ma sarebbe chiedere troppo. Un Consiglio comunale che ci affida anche la figura di un sindaco che fa dichiarazioni approssimative e inesatte e dimostra di non conoscere le carte e i documenti che costituiscono parte integrante e/o antefatti alla problematica in oggetto; se invece le conosce è mendace e offensivo nei confronti di un Deputato della Repubblica. Tacciare ad esempio, come ha fatto il sindaco, l’onorevole Conte di aver costruito una interrogazione parlamentare su opinioni di pancia ascoltate in un colloquio al bar è indice della profonda ignoranza delle carte. Così come per gli altri parlamentari che hanno manifestato solidarietà alla nostra lotta, le cose scritte da Conte nell’interrogazione e citate grossolanamente dal sindaco sono desunte, nel caso specifico, dal progetto di massima della condotta sottomarina per Salerno redatta a suo tempo dall’Ausino; non nascono da interlocuzioni approssimative con oppositori di questa maggioranza con il sangue agli occhi e il mal di pancia. Per concludere, il documento presentato in Consiglio è molto articolato e noi del Comitato provvederemo nei prossimi giorni, oltre a diffonderlo integralmente, a centellinare le varie sezioni del documento sul gruppo Facebook e sul nostro sito web. Al Consiglieri comunali di maggioranza, infine, formuliamo l’invito ad approfondire le tematiche ivi contenute PERCHE’ E’ UN LORO DOVERE. Alzare la mano inconsapevolmente è una colpa grave quando si rappresenta nelle istituzioni il proprio territorio e gli interessi della collettività”.

Di seguito la risposta del sindaco di Maiori Antonio Capone e dal Gruppo di Maggioranza Consiliare:

“Chiacchiere e tabacchiere in legno…”

Cosa vuol dire governare una Città? Ora più che mai possiamo rendercene conto. Scelte difficili, discusse tanto prima, e ancor più dopo le elezioni. Attacchi gratuiti e privi di fondamento, ma andiamo con ordine.
La proposta di delibera sottoposta all’attenzione del Consiglio Comunale su iniziativa del gruppo “Idea Comune” mirava ad istituire una commissione comunale sul depuratore. L’unico scopo che avrebbe avuto tale organo – come è stato evinto chiaramente dal dispositivo della stessa – era quello di mettere in discussione e materialmente sabotare l’indirizzo del consiglio comunale che si è già espresso in favore di tale opera.
Al loro maldestro tentativo – risoltosi con un nulla di fatto – sono seguiti attacchi rivolti alla maggioranza la cui unica colpa è stata aver prontamente respinto al mittente tale proposta.
Come ribadito in quella sede dal Sindaco, nel momento in cui verrà individuata l’impresa aggiudicataria, intendiamo avvalerci di tutti gli strumenti che la Conferenza dei Servizi ci metterà a disposizione per far sì che quest’opera, fondamentale e strategica, sia meno impattante possibile per il nostro territorio.
Rinnoviamo dunque l’invito alle opposizioni a partecipare al processo decisionale facendo avvicinare le energie e le competenze migliori al tavolo della Conferenza dei Servizi e non a inseguire fantomatiche commissioni che puntano ad esautorare il Consiglio Comunale dei suoi poteri. Se non fosse ancora chiaro, noi vogliamo discutere di opere pubbliche con l’intento di farle, non di avversarle.
Un’altra vicenda sconcertante e grottesca riguarda la nomina dei membri scelti dalle minoranze all’interno della Commissione Locale per il Paesaggio.
I fatti: abbiamo introdotto nel regolamento per la nomina dei componenti della Commissione Locale per il Paesaggio la regola che, solo in caso di parità di voti fra due candidati, prevale quello più giovane.
Sono cinque i membri effettivi e due supplenti di quest’organo: per una questione numerica di quelli effettivi tre di questi vanno alla maggioranza e due vanno alle opposizioni mentre i supplenti vengono divisi equamente.
L’Avv. Gioacchino Di Martino è stato per mesi il candidato in pectore per la Commissione Locale per il Paesaggio delle minoranze consiliari, il quale però ha ritirato la propria candidatura a pochi giorni dal voto.
A lui va tutta la nostra solidarietà per la signorilità dimostrata con questo passo indietro a volersi smarcare da quanti prima l’hanno tirato in ballo e poi abbandonato, incapaci di fare quadrato intorno alla sua figura, quando si trattava di far seguire i fatti (ossia i voti) agli appoggi di facciata.
Questi episodi sono la dimostrazione che, se c’è una cosa che contraddistingue da sempre una parte della sinistra benpensante maiorese, è quella di ritenersi più furbi del proprio interlocutore e credere che la gente non comprenda i loro continui tentativi di scaricare i loro problemi e beghe interne sugli altri. Al mare di chiacchiere e vacanteria preferiamo i fatti e continuare a lavorare duramente per il bene e il futuro della nostra Città.