La Deposizione di Angelo Solimena è tornata a Nocera Inferiore, nella Chiesa di San Matteo Apostolo da cui era stata trafugata nel lontano 1983, oltre quarant’anni fa: una cerimonia toccante, quella di ieri sera, in cui si è compiuto un vero e proprio prodigio della storia, difficilmente immaginabile, almeno fino a poco prima che si verificasse.
Non casuale, ma fatto da uomini che giorno dopo giorno, nelle loro differenti funzioni, si impegnano per la tutela e la valorizzazione dell’arte.
La cultura del prof. Mario De Luise, profondo conoscitore dell’artista partenopeo, docente di Lettere al Marini-Gioia di Amalfi, ha così, idealmente, reso giustizia a distanza di quasi mezzo secolo ad un ingiustificabile furto di un’opera di grande prestigio.
La “pala d’altare” di Solimena, datato 1664, e è stato riconosciuto nella Galleria Ducale di Urbino (qui tutti i dettagli della storia raccontata al Tg1 Mattina) grazie alla sinergia di azione tra il professore salernitano ed i Carabinieri, che proseguono le indagini sull’accaduto per ricostruire la concatenazione di eventi che hanno portato il dipinto alla Galleria Ducale di Urbino prima ancora di giungere nelle disponibilità di un istituto bancario.
E gli uomini del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli sono stati i protagonisti della cerimonia di riconsegna dell’opera, avvenuta alla presenza di numerosi rappresentanti istituzionali del territorio e del parroco della chiesa nocerina, Raffaele Ferrentino.
Il dipinto sarà collocato sull’altare: è in via di ultimazione la lavorazione della cornice.