Sono in corso dal primo pomeriggio di oggi le attività di disgaggio del materiale lapideo dalla montagna interessata domenica sera dal crollo di una porzione di roccia, fortunatamente trattenuta dalle reti metalliche, in seguito al quale è stata disposta la chiusura della Strada Statale 163 al km 7,200, in territorio comunale di Piano di Sorrento, nel tratto che congiunge la Penisola Sorrentina con Positano e la Costiera Amalfitana.
Da questo pomeriggio è iniziata, dunque, la fase successiva ai rilievi tecnici effettuati nella giornata di ieri e che hanno consentito di stabilire l’entità degli interventi di ingegneria geotecnica volti ad eliminare la condizione di pericolo imminente. Ad annunciarlo il presidente della Conferenza dei Sindaci Fortunato Della Monica.
I lavori di messa in sicurezza della zona oggetto di chiusura al traffico – situata in prossimità del chilometro 7 della Statale 163 – procedono in stretta collaborazione con il Genio civile regionale.
«Ognuno degli enti in campo è consapevole dei notevoli disagi quotidiani che si stanno vivendo – commenta il sindaco di Positano, Giuseppe Guida – In tal senso, si sta producendo il massimo sforzo affinché, quanto prima, possano essere ripristinate le condizioni di normalità. Una volta eliminato il pericolo imminente, si conta già in questi giorni di poter ottenere l’apertura della strada con senso unico alternato».
«Come Conferenza dei Sindaci siamo vicini ai colleghi sindaci di Positano e Praiano, ai quali l’organismo ha dato, e continua a dare, pieno supporto nel tentativo di risolvere, ciascuno per la propria parte di competenza, l’ennesima difficoltà che il territorio si trova a fronteggiare peraltro in un periodo di alta stagione – dice il presidente della Conferenza dei Sindaci della Costa d’Amalfi, Fortunato Della Monica – Una situazione, quella della strada chiusa, che sta creando numerosi disagi per turisti, residenti e pendolari e che, con l’inizio dei lavori di somma urgenza, dovrebbe risolversi nel più breve tempo possibile. L’imprevedibilità di questi eventi naturali ci obbliga a tenere alta la guardia e garantire, al contempo, interventi rapidi e risolutivi per evitare danni di immagine irreparabili ad un territorio, bello e fragile al tempo stesso, che vive di turismo».