Un esperimento davvero singolare è stato messo a punto in Australia, precisamente a Melbourne. Un gruppo di esperti, con la guida di Cortical Labs, ha realizzato qualcosa che ha veramente dell’incredibile e che ha a che fare con le cellule cerebrali.

Si è cercato di comprendere come queste cellule siano in grado di modificare le loro azioni per arrivare ad un obiettivo ben preciso. L’esperimento è stato messo a punto con 800.000 neuroni, sia umani che di topi, che sono stati coltivati in laboratorio.

Cosa hanno fatto le cellule cerebrali

Nello specifico le cellule cerebrali in questione hanno dimostrato di imparare a giocare a Pong. Stiamo parlando del famoso gioco per computer, uno dei primi videogiochi che sono stati mai realizzati, che ha l’obiettivo di simulare proprio una partita a ping pong.

Tutti si ricorderanno di questo classico gioco per PC, che ha fatto la storia dell’intrattenimento videoludico. Con il nuovo esperimento si è voluto dimostrare proprio quanto sia possibile insegnare a delle cellule cerebrali di adattarsi per svolgere un compito ben preciso, come quello di giocare a Pong.

Il team di ricercatori della start up australiana ha collegato le cellule cerebrali ad un computer, facendo in modo che si potessero ricevere delle risposte quando la racchetta colpiva la pallina.

Nel corso del tempo, quando le cellule riuscivano a colpire con la racchetta, gli impulsi accrescevano nella loro intensità. È stato visto, quindi, che tenendo conto dell’esperienza effettuata, le cellule cerebrali hanno la possibilità di adattarsi per raggiungere un obiettivo, con azioni e modifiche svolte in tempo reale.

Perché è utile lo studio

Molto interessanti i risultati raggiunti con questo esperimento, che ha permesso di mettere in evidenza quanto siano intelligenti i neuroni. L’obiettivo dello studio è anche quello di aprire la strada verso l’analisi di alcune patologie. Allo stesso tempo si potrebbero avere le prime condizioni per studiare quali sono gli effetti di alcuni medicinali sul nostro cervello.

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Brett Kagan, direttore scientifico della start up che si è occupata dello studio, si è mostrato molto soddisfatto di ciò che è stato realizzato. Si tratta, secondo le sue dichiarazioni, dell’avvio di una nuova frontiera che ci permetterà di comprendere di più sull’intelligenza.

Questa ricerca, spiega Kagan, non ha l’unico obiettivo di comprendere alcune informazioni essenziali relative a ciò che significa essere umani.

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Ha, infatti, anche lo scopo di comprendere cosa voglia dire essere intelligenti, tenendo conto dell’elaborazione delle informazioni che provengono dal mondo esterno. Un mondo che, afferma l’esperto, è continuamente in evoluzione e sicuramente dinamico.