Ben cinquanta gli amalfitani formati all’utilizzo dei defibrillatori installati nell’ambito del progetto “Amalfi Città Cardioprotetta”.

Lo ha annunciato ieri, nel corso del consiglio comunale della città, il primo cittadino di Amalfi Daniele Milano nel ricordare l’importanza di un’iniziativa fortemente voluta dall’amministrazione e particolarmente importante nel campo della prevenzione.

La formazione nell’utilizzo di apparecchiature di tipo DAE è certamente molto importante: non tutti, infatti, hanno le competenze necessarie per poter utilizzare i defibrillatori.

Eppure, questi sono strumenti che possono rivelarsi fondamentali nel salvare la vita delle persone colpite da infarto, specie nell’attesa dell’arrivo di soccorsi specializzati.

Ancor di più, peraltro, presidi sanitari di questo tipo sono necessari in una realtà come Amalfi, gravata da notevoli problemi di viabilità e traffico che spesso rallentano il tragitto delle ambulanze.

Proprio come accaduto, ad esempio, domenica scorsa, nella zona di Piazzale dei Protontini, dove un uomo colpito da malore è stato salvato solo grazie all’intervento dell’elisoccorso, intervenuto sulla spiaggia del Lido delle Sirene.

Visto il traffico paralizzato, infatti, non era stato possibile condurre il malato in tempi brevi presso l’eliporto di Maiori, da dove – nella stragrande maggioranza dei casi, avvengono i trasferimenti verso il “Ruggi” di Salerno.

Il progetto

Tredici i defibrillatori che furono individuati da posizionare nei punti strategici della città: così Amalfi si è posta, già nello scorso febbraio, lo scopo di divenire uno dei Comuni più cardioprotetti della Regione grazie all’acquisto degli strumenti salvavita da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Daniele Milano.

Il progetto fu avviato non prima, però di aver avviato una massiccia campagna di formazione continuativa rivolta principalmente ad associazioni, operatori turistici, commercianti e studenti delle quinte superiori.

Due dei tredici defibrillatori sono maggiormente performanti: questi hanno la possibilità di intervenire con maggiore incisività su persone in sovrappeso.

Il progetto è stato curato dal consigliere delegato a Sanità e Politiche della Salute Giorgio Stancati.

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