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Da Cargaleiro ad Agosti: Ravello omaggia il Portogallo

Lisbona, la notte è finita! La Rivoluzione dei garofani” è il titolo della mostra fotografica di Paola Agosti, che sarà inaugurata martedì 10 settembre, alle ore 12, a Ravello, nelle sale di Villa Rufolo.
L’esposizione, che resterà aperta al pubblico fino al 18 ottobre, è promossa dal Comune di Ravello, dalla Fondazione Ravello, dall’Ambasciata del Portogallo in Italia, dall’Università Roma Tre e dall’Istituto di Cooperazione e Lingua del Portogallo e si inserisce nel cartellone di eventi della seconda edizione della rassegna “Culture Sonore”.
In mostra, gli scatti realizzati dalla celebre fotografa torinese nei giorni della Rivoluzione dei garofani che, nell’aprile del 1974, aprì la strada verso la transizione democratica del Portogallo.
Ospitare a Ravello una mostra di Paola Agosti, significa potere cogliere l’occasione per conoscere dal vivo l’opera di una delle fotografe più significative del Novecento – commenta il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier – È un legame stretto quello che ci unisce al Portogallo, sempre nel nome dell’arte. E che passa soprattutto attraverso il rapporto con Manuel Cargaleiro. Le opere del pittore e ceramista, ospitate nella mostra permanente a Palazzo Tolla, in piazzetta Monsignor Pantaleone Amato e sulla facciata del plesso scolastico di via Roma, testimoniano l’affetto e l’amicizia che la nostra città ha sempre riservato al maestro. La sua recente scomparsa non ci ha permesso, come programmato, di ospitare a Villa Rufolo, al fianco degli scatti di Agosti, i capolavori di Cargaleiro“.
Bernardo Futscher Pereira, ambasciatore del Portogallo in Italia, ricorda come “Paola Agosti è stata una delle prime fotografe ad arrivare dall’estero in Portogallo dopo il golpe e si è resa perfettamente conto che stava assistendo a un momento storico. Le sue fotografie captano in maniera eloquente il clima di festa e di fratellanza che si viveva in Portogallo in quei giorni iniziali, interi e limpidi, per parafrasare la poesia di Sophia de Mello Breyner“.
Emozioni, sentimenti, suggestioni che la fotografa fa emergere dai suoi scatti, raccolti per la prima volta nel 1974 presso l’Unione Culturale di Torino. “Un reportage a caldo, senza fronzoli, svolto con profonda partecipazione e con la consapevolezza dell’urgenza di quegli avvenimenti. A tutto ciò il bianco e nero della Agosti conferisce la dimensione della memoria storica, viva e densa, che fa di una fotografia prima di tutto un documento ma, al contempo, un potente mezzo di sollecitazione emotiva, facendoci quasi ascoltare le note di José Afonso o il profumo di un garofano rosso“, commenta lo storico dell’arte Pasquale Ruocco che, insieme a Giorgio de Marchis, titolare della Cattedra José Saramago dell’Università Roma Tre, ha curato l’iniziativa.
Nata nel 1947 a Torino, Paola Agosti si è trasferita a Roma nel 1970 dove ha iniziato la sua attività di fotografa indipendente, ritraendo leader politici, uomini di cultura ed artisti di fama mondiale. Si è occupata con particolare attenzione di volti e fatti del mondo femminile. Ha indagato la fine della civiltà contadina del Piemonte più povero, le vicende dell’emigrazione piemontese in Argentina e ha fotografato i grandi protagonisti della cultura europea del ‘900, realizzando su questi temi varie mostre e numerosi libri. Le sue immagini fanno parte delle collezioni permanenti di alcuni dei più prestigiosi musei internazionali.
La mostra, al termine della tappa ravellese, sarà ospitata presso la Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni D’Ocre, a L’Aquila, dal 23 ottobre al 23 novembre prossimi.
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