Il protagonista della seconda stagione di Cuori sarà ancora una volta Cesare Corvara, personaggio ispirato ad Achille Mario Dogliotti.
Achille Mario Dogliotti è una figura chiave nella storia della chirurgia e dell’anestesiologia italiane. Nato a Torino nel 1897 e cresciuto ad Alba (Cuneo), era figlio del medico e sindaco della città.
Dopo la prematura morte del padre e gli studi liceali, Dogliotti si laureò in medicina nel 1920 a Torino, con la fervida ambizione di diventare Ufficiale medico, sogno che lo portò ad arruolarsi volontario durante la prima guerra mondiale.
Dogliotti dimostrò il suo coraggio e la sua dedizione sia sul campo di battaglia che nell’ambito medico. Durante il conflitto mondiale, ottenne due croci di guerra e organizzò un centro chirurgico in Russia, provando nuove tecniche di chirurgia d’alta qualità.
Inoltre, creò un nucleo chirurgico mobile destinato al pronto soccorso in guerra e in pace, ancora oggi impiegato in occasione di disastri sismici. Con il proseguire della guerra, Dogliotti continuò a esercitare la sua professione tra Torino, Bra, Alba e Mondovì, operando i malati trasferiti in provincia a causa dei bombardamenti.
Dogliotti fu un pioniere della medicina, divenendo assistente effettivo in Patologia chirurgica nel 1923 e dirigendo la clinica chirurgica universitaria di Torino. La sua passione per la chirurgia lo portò ad eseguire il primo storico intervento a cuore aperto in Italia nel 1951, applicando una tecnica appresa da Alfred Blalock negli Stati Uniti. La sua ricerca non si limitò alla cardiochirurgia, spaziando anche alla neurochirurgia e alla chirurgia dei tumori laringei.
Dogliotti non si limitò al campo della chirurgia ma contribuì significativamente anche all’evoluzione dell’anestesia e della rianimazione. Fu tra i primi a sperimentare l’anestesia peridurale e lavorò affinché l’anestesia divenisse una specialità indipendente in Italia.
Grazie al suo impegno, nel 1948 venne inaugurata la prima Scuola italiana di Specializzazione in Anestesia presso l’università di Torino, con Dogliotti nel ruolo di primo direttore.
Oltre al suo contributo scientifico e medico, Dogliotti ha mostrato il suo coraggio e la sua umanità in diversi momenti critici della storia italiana, come quando venne chiamato d’urgenza al capezzale di Palmiro Togliatti, segretario del Partito comunista italiano, nel 1948, o quando guidò l’unica colonna italiana in grado di entrare nell’Ungheria invasa dai carri armati sovietici nel 1956.
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