Innovare nell’ottica del fine dining un grande classico della tradizione dolciaria napoletana con le radici ben salde in Costiera Amalfitana: a due passi in linea d’aria dal Borgo Santandrea, infatti, nel ‘600 nacque la sfogliatella Santarosa, antesignana del dolce, la sfogliatella, divenuto un emblema di Napoli e della Campania nel mondo.

L’intuito dello chef Crescenzo Scotti, che sin dall’apertura, nel 2021, guida la brigata dell’albergo luxury amalfitano ha reso la sfogliatella “rock”: accade nel ristorante “Alici” della struttura, in cui i piatti della tradizione sono tutti rivisti in chiave moderna gourmet, come accade nel caso del ragù napoletano o della genovese.

In questo ristorante rivisitiamo tutti i piatti in chiave gourmet, come, ad esempio, il ragù napoletano o la genovese: terminiamo il pasto, per l’appunto, con una sfogliatella, divertendoci a reinterpretare ciò che il nostro territorio e la nostra storia ci ha trasmesso negli anni“, ha commentato lo chef ischitano.

E così l’involucro della sfogliatella diviene un cilindro croccante, farcito con mousse di ricotta dolce alla semola, cannella, pasta homemade di arancia candita e vaniglia del Madagascar.

Questa viene accompagnata da un gelato all’arancia affumicata con trucioli di rovere, e da una namelaka agli agrumi in veste di marasca.

Si tratta di un gioco in cui elementi croccanti, morbidi, aromi, profumi e acidità possono essere degustati insieme, per ricondurre il palato a quello che è il sapore della classica sfogliatella, oppure singolarmente, per enfatizzare ogni singolo ingrediente.

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