Un progetto sperimentale a cui hanno partecipato anche gli esperti dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova ha portato alla creazione del primo robot avatar nel metaverso di Zuckerberg. Si tratta di un’invenzione davvero straordinaria e per certi versi incredibile, perché tramite questo robot avatar potremmo interagire anche con chi è presente in ambienti che si trovano molto lontani.

Che cosa sa fare il robot avatar

In questa fase iniziale il progetto è soltanto in fase di sperimentazione e quindi gli scienziati si sono concentrati su un aspetto in particolare, che è quello del turismo. Hanno provato a fare in modo che il robot avatar, che si chiama iCub3, interagisse da remoto nel visitare una mostra.

Il risultato è stato straordinario, perché l’avatar è stato in grado di raccogliere molte informazioni e di inviarle all’utente sotto forma di percezioni.

Quindi l’utente che si trova ad utilizzare iCub3 ha la possibilità di provare delle sensazioni molto realistiche. Si prova la stessa sensazione di toccare gli stessi oggetti a cui ha accesso il robot virtuale.

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Quali potrebbero essere le applicazioni del robot avatar

Molte sono le implicazioni comportate dalla creazione dell’iCub3. Infatti già gli esperti si stanno interrogando su a che cosa potrebbe servire. Ci sono davvero molte possibilità in questo senso, perché le potenzialità del robot avatar in metaverso sono davvero tante.

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Per esempio si potrebbero aiutare le persone disabili a provare le sensazioni nell’ambito di esperienze a cui non possono accedere. Oppure per esempio si potrebbe utilizzare per effettuare una vera e propria promozione di tutto il patrimonio culturale, instaurando, come pensano alcuni, una forma di comunicazione innovativa.

Altri fanno delle ipotesi, che hanno il sapore di qualcosa di fantascientifico. Per esempio in futuro, sfruttando le implicazioni di iCub3, si potrebbe lavorare in remoto in luoghi molto distanti, addirittura anche nello spazio.

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