L’Italia si avvicina al Natale con altre regioni che andranno in zona gialla a causa del Covid – 19. Dopo il monitoraggio dell’Iss di oggi e la cabina di regia, arriveranno le ordinanze del ministero della Salute.
Ieri i contagi quotidiani sono arrivati a 26.109, un numero che non si raggiungeva da 9 mesi. Il governo rivendica la stretta sui viaggi e non esclude entro fine mese ulteriori misure restrittive se la situazione dovesse peggiorare.
Covid, le regioni in zona gialla dal 20 dicembre
Da lunedì 20 dicembre circa 12 milioni di italiani saranno in zona gialla. Sono stati i nuovi dati sull’occupazione dei posti letto nei reparti e nelle terapie intensive da parte dei malati Covid sopra le soglie di sicurezza (il 10% per la terapia intensiva e il 15% per i reparti ordinari) a fare la differenza.
A passare dalla zona bianca alla zona gialla saranno la Liguria, il Veneto, le Marche e la Provincia di Trento. Sono già in zona gialla Friuli Venezia Giulia, Calabria e provincia di Bolzano. In bilico due grandi regioni come Emilia-Romagna e Lombardia che, se non andranno in zona gialla il 20 dicembre lo saranno invece dal 27 dicembre.
Tra bianco e giallo le differenze, va detto, sono pochissime: l’uso obbligatorio delle mascherine all’aperto, ma in molti Comuni e nella stessa Roma è già disciplinato anche in zona bianca; e poi il divieto di essere più di 4 seduti a tavola al ristorante.
L’unica a rischiare la fascia più alta, arancione, è tra una o due settimane il Friuli Venezia Giulia che ha i reparti ospedalieri più in affanno rispetto a tutte le altre regioni. La Provincia di Trento dovrebbe evitare l’arancione grazie al gran numero di posti letto disponibili nei reparti di degenza ordinaria.
Le soglie per zona gialla, arancione e rossa
Si finisce in zona gialla, arancione o rossa quando si superano a livello regionale contemporaneamente tre parametri. Per la zona gialla incidenza oltre i 50 casi ogni centomila abitanti, 15% di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari, e 10% di posti letto occupati nelle terapie intensive Covid.
Per la zona arancione, incidenza superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti, 30% di posti letto occupati nei reparti ordinari e 20% nelle terapie intensive. Per la zona rossa, incidenza sempre superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti, 40% di posti letto occupati nei reparti ordinari e 30% nelle terapie intensive.
La zona gialla comporta l’obbligo di mascherina all’aperto ovunque (mascherina all’aperto che è comunque obbligatoria anche in zona bianca in casa di assembramenti). La zona arancione comporterebbe una distinzione netta tra la vita di chi ha il super green pass e quella di chi invece ha quello base o non lo ha.
Per tutti i non vaccinati scatterebbero sostanzialmente le restrizioni della zona arancione, mentre le attività resterebbero tutte aperte per chi ha la certificazione verde rafforzata.