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Covid Italia, dal 3 gennaio 11 regioni in zona gialla: 2 rischiano la zona arancione

La situazione Covid in Italia va peggiorando di ora in ora. Sono ben 11 le regioni in zona arancione da domani 3 gennaio. Due rischiano la zona arancione.

Una situazione estremamente preoccupante e che deve spingere gli italiani a rispettare al massimo le ormai famigerate regole anticovid.

Alle 7 regioni e province già in zona gialla si aggiungeranno da domani Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia.

Covid: la situazione dal 3 gennaio

Come detto, quindi, da domani 3 gennaio finiranno in zona gialla Lazio, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, province autonome di Trento e Bolzano, Liguria, Marche e Calabria.

Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino Veneto Marche rischiano il passaggio in zona arancione dalla prossima settimana.

Ieri il bollettino di Protezione Civile e ministero della Salute ha fatto registrare 141.262 nuovi contagi e altri 111 morti, con un tasso di positività al 13%.

Buone notizie sul fronte dei vaccini: nel Report esteso sull’andamento del Covid in Italia l’Iss riferisce che l’efficacia dei vaccini anti Covid contro la malattia grave è al 97% con la dose booster.

L’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa – si legge nel report – sale rispettivamente al 86,6% e al 97,0% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster. Rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l’efficacia del vaccino nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni e tra i 91 e 120 giorni è pari rispettivamente al 95,7% e 92,6%, mentre cala all’88% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni“.

L’Iss ha fatto il punto della situazione anche per quanto concerne i contagi da Covid nelle fasce più giovani.

Nella classe di età 6-11 anni si evidenzia, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una maggiore crescita dell’incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare, con un’impennata nelle ultime settimane. Nell’ultima settimana si osserva anche un’impennata nell’incidenza per la classe di età 16-19 anni”.

Redazione Web

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