Da qualche settimana la curva dei contagi da Covid -19 si sta alzando in tutta Italia e, con l’arrivo delle festività il governo vuole scongiurare l’ipotesi di un Natale blindato.
“Se vogliamo evitare nuove chiusure che i cittadini non accetterebbero più e l’economia non sopporterebbe, dobbiamo rafforzare la campagna vaccinale, a partire dalle terze dosi”, ha dichiarato a Il Messaggero il professor Gianni Rezza, direttore Prevenzione del Ministero della Salute.
Covid e Natale, le probabili azioni del governo
Scopo del governo Draghi è dunque potenziare le vaccinazioni anche con la terza dose che, dal 1° dicembre, potrà essere somministrata anche agli over40.
Nonostante l’arma dei vaccini il governo non esclude per le feste di Natale un ritorno alla divisione delle regioni in fasce di rischio. Da questo punto di vista si potrebbe ricorrere anche a zone rosse locali, il che lascerebbe un grande potere decisionale nelle mani di sindaci e governatori.
Potrebbe poi arrivare, per salvare il Natale, un’altra soluzione che riguarda invece il Green Pass. Il consulente del Ministero della Salute, Walter Ricciardi, ha proposto di concederlo solo a chi abbia ricevuto il vaccino o sia guarito dall’infezione.
Il governo sta poi discutendo anche sull’ipotesi di escludere dal certificato verde i test antigenici, che risultano meno affidabili nel rilevare la presenza del Sars-Cov-2. A quel punto il Green Pass, oltre che in caso di avvenuta vaccinazione e guarigione, diventerebbe valido solo per chi ha effettuato un tampone molecolare: una situazione, questa, che rischierebbe di mettere in difficoltà i lavoratori che ne hanno bisogno.
È stata dunque avanzata la proposta di un Green pass “rinforzato”, che preveda il tampone molecolare solo per le attività ricreative (ristoranti, cinema e luoghi di cultura). Infine, con la possibilità futura di somministrare il vaccino ai bambini dai 5 ai 12 anni, il certificato verde potrebbe essere esteso anche ai più piccoli.