Incredibile l’aumento dei contagi tra i giovani sotto i 15 anni in Campania: i casi si sono triplicati e De Luca teme per la possibilità di un’ulteriore chiusura totale.
Preoccupanti sono le parole del presidente della regione Vincenzo De Luca pronunciate nella giornata di ieri in occasione di una conferenza stampa a palazzo Santa Lucia.
I contagi tra gli under 15 si sono triplicati
Il Presidente della Regione si sofferma sulla situazione degenerante che si sta creando in questo ultimo periodo: i contagi tra gli under 15 stanno aumentando vorticosamente, sono addirittura triplicati.
Come spiega De Luca, infatti, “Gli ultimi dati che abbiamo, per quanto riguarda il contagio, vedono la triplicazione del contagio per la fascia d’età sotto i 15 anni e in modo particolare fra gli 11 e i 13 anni“.
Quindi, per prevenire un’ulteriore ondata pandemica, De Luca sottolinea la necessità di completare l’immunizzazione del personale scolastico, solo in questo modo si eviterebbe un vero e proprio “disastro”.
“I bambini”, prosegue De Luca, “sono vettori formidabili di trasmissione del contagio. Nelle scuole il personale sanitario rischia di essere estremamente esposto a forme di nuovo contagio.”
Ricordando che, nei primi mesi di campagna vaccinale, la Campania è stata “la prima regione per livello di vaccinazione tra il personale scolastico”, invita dirigenti, docenti e personale scolastico a replicare il primato.
Le nuove misure da adottare negli ospedali
Partendo da questa situazione le misure per combattere questa nuova ondata di contagi sono già in atto, soprattutto all’interno degli ospedali.
A proposito di quest’ultimi De Luca rivela: “Abbiamo detto a tutti i direttori generali di essere pronti con il piano B. Poi c’è quello C e poi c’è l’emergenza assoluta. Cioè cominciamo a preparare posti letto adeguati a un incremento diciamo del 20% di contagio.”
Il presidente, di fatto, è fermamente convinto che la situazione italiana mano mano tenderà a diventare come quella vissuta negli altri paesi europei di recente: una vera e propria situazione di emergenza.
“Dobbiamo sapere che fra due settimane arriveremo dove sono arrivati altri Paesi d’Europa, è inevitabile.”