Continuano ad aumentare in Campania i casi di Coronavirus. In particolare, a Napoli, aumenta il numero di ricoverati presso l’ospedale “Cotugno”, dove nell’ultima settimana i posti letto occupati sono arrivati a circa tre quarti.
Una maggiore attenzione, quindi, è rivolta ai nuovi dati del sequenziamento dei tamponi. Da questi ultimi, infatti, sarebbe apparsa una sottovariante Delta. Il dottor Luigi Atripaldi, direttore del laboratorio di analisi del Covid19 del Costugno, ha così dichiarato: ” Dalle analisi condotte venerdì scorso abbiamo rilevato una sottovariante della Delta in un numero abbastanza elevato dei nostri ricoverati. Si tratta di circa una decina di pazienti, pari a circa il 15-20%”.
Tuttavia, secondo il direttore Atripaldi, bisognerà attendere prima di considerare l’esistenza di una nuova variante. I tamponi, verranno infatti inviati all’Istituto Superiore di Sanità per essere esaminati.
Il direttore, ha inoltre dichiarato: “L’invito a tutti i cittadini è a vaccinarsi, perché il vaccino rende i sintomi sopportabili e evita i casi gravi, ed è l’unica vera protezione contro il Covid. E bisogna continuare a usare tutte le precauzioni, come indossare la mascherina e evitare gli assembramenti”.
Intanto, oggi, si è tenuta un importante incontro tra i direttori dei vari reparti del Cotugno per monitorare le criticità legate alla nascita di una nuova variante. La vera novità resta comunque la variante Delta, responsabile indiscussa dell’aumento dei casi a causa della sua elevatissima contagiosità.
Atripaldi ha inoltre tenuto a ribadire che: “Chi ha fatto il vaccino è al riparo dai sintomi più gravi. È molto difficile che ci siano casi di particolare gravità tra i vaccinati”. Il Cotugno ha, tuttavia, già un piano per affrontare un eventuale aumento dei ricoveri.
Vantaggio di notevole importanza, rispetto al 2020, è sicuramente la velocità con cui vengono fatti i tamponi. Ora, infatti, bastano 24 ore per ottenere l’esito ed è possibile effettuare un tampone anche in farmacia.
“Sono tempi veramente molto brevi – spiega Atripaldi – Siamo tra i pochissimi che possono farlo nell’arco di 24 ore e lo possiamo fare anche per le altre aziende sanitarie”.