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Covid ad Amalfi: 100 persone positive. L’appello del dottor Alfonso Del Pizzo

Tuonano forti le parole sulla stampa locale riguardo l‘aumento dei contagi da Covid -19 in Campania e l’allarme dei medici che hanno dichiarato che entro agosto ci potrà essere il rischio di una nuova e piena emergenza legata al virus.

Per quanto riguarda la situazione in Costiera Amalfitana abbiamo contattato il dottor Alfonso Del Pizzo, medico di base, che da quasi 40 anni svolge il suo lavoro ad Amalfi.

«L’aumento dei contagi ad Amalfi ed in tutta la Costiera è dovuta alla nuova sottovariante del Covid -19, la Omicron5 che ha una forte rapidità di diffusione – riferisce il dottor Del Pizzo ad Amalfi Notizie -. Se prima il tempo di incubazione del virus era di circa una settimana, adesso è pari a due giorni. Attualmente nella sola Amalfi ci sono circa 100 persone positive al virus. Sicuramente le tante presenze turistiche, la Regata Storica prima, e il Patrocinio di Sant’Andrea hanno contribuito a far ammalare un numero maggiore di persone».

Una buona notizia però c’è: la sintomatologia che porta con sé la variante Omicron5 è molto più vicina a sintomi influenzali rispetto le prime ondate del virus dove le persone morivano a causa di polmonite bilaterale.

«Nel 90% dei casi Covid ad Amalfi si registra una sintomatologia simile all’influenza con faringite, tosse e dolori articolari. In altri casi si sono registrati anche sintomi addominali. Le persone hanno accettato che il virus sia diventato endemico ma questo non significa assoluta assenza di controlli. C’è tanta gente in strada positiva che invece dovrebbe stare a casa e aspettare la completa guarigione. Al momento sono moltissime le infezioni “sotto traccia”, volutamente non dichiarate per evitare l’isolamento». – conclude il dottor Del Pizzo.

Non dimentichiamoci che il virus può essere ancora letale in molte persone, soprattutto le più fragili: molti di questi necessitano ancora di un ricovero in ospedale. Fortunatamente i casi presenti ad Amalfi ed in Costiera non sono casi da ospedalizzazione ma comunque è bene mantenere alta l’allerta.

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