Bollette quadruplicate, boom americani e mancanza di personale. Tanti i temi in agenda per gli operatori del comparto turistico della Divina. A discuterne, sulle colonne del quotidiano Le Cronache online, Giuseppe Gagliano del Grand Hotel Tritone a Praiano.
C’è un paradosso che attanaglia il comparto turistico in Costiera Amalfitana. Già, perché se da un lato va sottolineato il progresso evidente sotto il profilo turistico – alzi la mano chi ha prenotato con largo anticipo per non veder sciupata l’occasione di sdraiarsi sul lettino in uno dei lidi della Costiera – c’è da registrare il caro bollette.
Un problema che, come abbiamo ricordato già nelle scorse settimane sul nostro portale – dalla bolletta choc a Franzese de Il Fiammante ai tre milioni di addebito fatti recapitare al pastificio Di Martino – coinvolge il reparto dell’agroalimentare. Ma, e non da oggi, anche il comparto turistico. Perché se Atene piange Sparta non sorride.
«Il fenomeno era facilmente prevedibile – racconta Giuseppe Gagliano alla penna di Clemente Ultimo – quello che nessuno avrebbe potuto immaginare è la sua dimensione: siamo a bollette quadruplicate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Al momento non si vede soluzione al problema: il ricorso al credito di imposta previsto dal decreto aiuti è poca cosa e non solo perché la percentuale prevista è bassa, ma soprattutto perché prevede comunque il pagamento delle bollette. Pagamento che può portare ad una crisi di liquidità per le imprese. La prospettiva non è facile, credo che più di un imprenditore valuterà se restare aperto 15/20 giorni in più o chiudere per tagliare i costi».
Il conflitto russo-ucraino ha ridotto i flussi degli zar in Costa d’Amalfi. «Il prevedibile calo nella presenza di turisti russi è stato fortunatamente più che compensato dal ritorno degli americani che, dopo tre anni di astinenza, hanno ripreso a viaggiare verso l’Europa. È soprattutto grazie a loro se già dalla metà di maggio molte strutture in Costiera fanno registrare il tutto esaurito e, soprattutto, ci sono positive indicazioni per un ottimo mese di settembre e la possibilità di buone prospettive per la prima metà di ottobre».
L’occupazione. In questi mesi non è stato semplice intercettare personale. Punto di demerito al Reddito o Condizioni lavorative rivedibili?
«È un gioco che non mi appassiona questo. Mi limito a dire che certamente il reddito di cittadinanza è uno dei fattori da tenere in conto nel momento in cui le imprese hanno difficoltà a trovare personale. Quanto ai salari bassi o addirittura a retribuzioni sotto il minimo, mi sento di dire che il tessuto imprenditoriale della Costiera Amalfitana è un tessuto virtuoso, attento a tutelare i suoi collaboratori. Ovviamente non posso escludere che ci siano pochi che inquinano il mercato, rendendo poco conveniente l’offerta».
C’è da tenere in conto, in questo discorso, dello sviluppo turistico che hanno avuto centri come Agerola o Tramonti, tradizionali “serbatori” di lavoratori per i centri costieri.
«Molti di quelli che fino a qualche anno fa lavoravano negli alberghi della Costiera oggi magari gestiscono un B&B o un ristorante nei comuni collinari. C’è poi la difficoltà delle strutture alberghiere ad offrire alloggio ai collaboratori, fattore che limita la possibilità di reclutare personale da centri troppo lontani. Anche su questo tema occorre un’attenta riflessione»
