Tasso di occupazione dell’80% ed una clientela prevalentemente straniera: non mancano, tuttavia, anche gli italiani. Questo il primo bilancio delle strutture ricettive amalfitane rimaste aperte in occasione delle festività natalizie e del Capodanno emerso nel servizio del Tgr Campania che ha focalizzato la sua attenzione sulla Costiera in bassa stagione.

A presentare brevemente i numeri del Natale 2023 nella capitale della Divina, ai microfoni della Tgr, l’albergatore Andrea Cobalto. I dati, dunque, sono particolarmente positivi ed incoraggianti per le strutture alberghiere, segno che non manca chi sceglie di visitare la Costiera Amalfitana in bassa stagione per scoprirne le bellezze più autentiche lontano dai grandi numeri che dominano durante il periodo compreso tra aprile ed ottobre, quando giunge la stragrande maggioranza dei turisti.

La parola d’ordine è, dunque, quella della destagionalizzazione.

Un concetto, quest’ultimo, ribadito anche dal primo cittadino di Amalfi Daniele Milano: “E’ il momento migliore per visitare la nostra città, lontano dalla folle folla, con alberghi e ristoranti che garantiranno aperture anche nei mesi di gennaio e febbraio“.

Oltre alla proverbiale ospitalità amalfitana è, infatti, anche la cucina a lasciare il segno. Il prossimo anno, come ricordato dai giornalisti della Tgr, la città capofila della Divina potrà contare su ben quattro ristoranti stellati ad impreziosire la sua offerta.

La ricciola, pescato locale, la fa da padrona indiscussa di pranzi e cene: a proporre, brevemente, la sua interpretazione di piatto, lo chef stella Michelin del “Sensi” Alessandro Tormolino. Il dolce “signature” è la delizia al limone: tappa fugace delle telecamere anche alla pasticceria Pansa.

Spazio, nel servizio, anche a Minori, alle sue bellezze e tipicità: anche qui si attende il Capodanno, all’insegna di una band che suonerà i successi dei decenni d’oro del secolo scorso. Pausa dolce anche nell’Antica Rheginna Minor, con i susamielli della Pasticceria Gambardella, da un’antica ricetta espressione della tradizione locale e familiare.