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Costiera Amalfitana, sindaci verso proposta unitaria su questione vie del mare

Costiera Amalfitana

L’annosa vicenda legata alle vie del mare approda sul tavolo della Conferenza dei Sindaci della Costa d’Amalfi.

L’organismo è stato convocato per mercoledì 15 maggio alle ore 11 presso il comune di Cava de’Tirreni dove i primi cittadini si ritroveranno per dar vita alla costituzione dell’azienda consortile per i servizi sociali, un risultato importantissimo che dopo anni di attesa e di discussioni consentirà alle amministrazioni locali di poter contare su una struttura più forte e meglio organizzata capace così di fronteggiare le differenti necessità e problematiche dei territori di Cava e della Costiera.

Al termine della stipula dell’atto notarile, il presidente Fortunato Della Monica riunirà i colleghi della Costiera per affrontare la questione accosti dopo gli ultimi sviluppi determinati dal respingimento della domanda cautelare presentata al Tar dalle compagnie di navigazione contro l’ordinanza della Capitaneria di Porto.

La vicenda sarà affrontata collegialmente nel tentativo di formulare una proposta unitaria da recapitare nelle mani del Signor Prefetto di Salerno ancor prima della convocazione di un nuovo tavolo tecnico. Per i sindaci della Costiera, che alla luce delle soluzioni formulate e dei tentativi di mediazione posti in essere non hanno mai relegato nessuno in quello che la Tra.Vel.Mar. s.r.l. ha recentemente definito «un inaccettabile isolamento», l’aumento delle tariffe e l’abolizione delle agevolazioni per residenti e lavoratori comporterebbe il caos per l’intero sistema di mobilità.

«Con ripercussioni devastanti sul traffico veicolare e il trasporto pubblico su gomma lungo la SS.163 – sottolinea il presidente della Conferenza dei Sindaci, Fortunato Della Monica – Evitare che ciò accada è una priorità imprescindibile. Occorre assolutamente trovare un equilibrio in questa delicata fase della stagione attraverso proposte concrete. Il territorio della Costiera Amalfitana non può rischiare di subire, da questa situazione, un danno d’immagine a livello internazionale. Che sarebbe incalcolabile per tutti».

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