Che la Costiera Amalfitana sia uno dei posti più esclusivi, affascinanti e amati al mondo su questo non c’è dubbio. Ma qual è il limite tra offrire servizi ai turisti che devono comprensibilmente essere ben pagati all’esagerazione che finirà inevitabilmente per avere ripercussioni negative sul territorio?
Come riportato dal Quotidiano della Costiera per due birre Peroni Capri acquistate a Positano una coppia di turisti inglesi ha dovuto sborsare 30 euro. Ora sarebbe anche ingiusto fare becero populismo sottolineando che il medesimo prodotto in media costerebbe complessivamente meno di 4 euro.
Ingiusto perchè per un servizio, come la vendita della birra, in un bar vanno sommati molti costi: non solo il prodotto ma anche il servizio, la conservazione, la location e altri. Ma anche tenendo in considerazioni questi aspetti 15 euro per una birra che in qualsiasi altro bar d’Italia costerebbe 5/6 volte di meno resta un dato allarmante.
E’ chiaro e indiscutibile che Positano, così come altri luoghi della Costiera Amalfitana, hanno un valore intrinseco a livello di bellezza, e magari per alcune attività anche di accoglienza e servizio, che giustificano un sovrapprezzo rispetto alla media. Come d’altro canto sono sempre stato dell’idea che gli avventori prima di acquistare qualsiasi cosa debbano controllare il menù per evitare spiacevoli sorprese.
Il discorso, però, si pone secondo me su un altro piano. Quanto accaduto a Positano è solo l’ultima situazione in cui i turisti si sono ritrovati a pagare prezzi esagerati per un servizio abbastanza comune.
Non tutti gli alcolici sono uguali, ce ne sono alcuni di grande qualità, come non tutti i piatti serviti nei ristoranti sono uguali, banalità estreme queste ma se invece si tratta di una birra confezionata: beh se permettete il discorso cambia e non poco. Non c’è il valore aggiunto dalle qualità del barista o del cameriere ma si tratta di un prodotto commerciale e quindi un sovrapprezzo si ma il 500% in più non ci sta.
Purtroppo anche in altre località della Costiera Amalfitana si sono verificate situazioni di questo tipo, come ad esempio a Ravello otto bicchierini di limoncello e quattro calici sono costati 130 euro.
Quello che più mi spaventa è il comportamento ottuso di ALCUNI imprenditori locali. Siamo nel 2024 i social viaggiano a una velocità spaventosa e visto che molte delle vostre attività, quasi tutte ad onor del vero, lavorano anche sui social per attrarre clienti, non pensate che per guadagnare qualche euro in più state ledendo l’immagine della Costiera Amalfitana?
Sia chiaro tutti in un modo o nell’altro devono molti a chi investe e mettendo in gioco le proprie risorse offre opportunità di lavoro ma DEVE esserci un limite. Anche il discorso che molte volte mi è stato proposto: alzando i prezzi selezioniamo i turisti. E’ un punto di vista ma alzare i prezzi per selezionare, non entro nel merito della considerazione perchè sarebbe un discorso troppo lungo, non significa far si che il mondo pensi che qui i turisti li vogliamo “spennare”. E’ necessario che si trovi un limite oltre cui non andare. Di solito è dettato dal mercato e dal buonsenso ma questo per alcune realtà della Costiera Amalfitana sembra non valere.
Non ritengo sbagliato che rispetto ad un anonimo bar di una qualsiasi provincia italiana a Positano o in qualsiasi altra località della Divina una bottiglia di birra possa costare di più, anche il 100% in più rispetto alla media (e qui esagero volutamente), ma così è veramente troppo. Una Peroni Capri in media si vende tra i 2 euro e i 2,50 euro, ora capisco la bellezza della location, la qualità del servizio, l’aria magica di Positano ma il 500% in più è veramente esagerato.
ATTENZIONE qui nessuno sta demonizzando il bar in questione o Positano, perchè chi vive la Costiera e la conosce un pochino, sa perfettamente che certi atteggiamenti si verificano, fortunatamente in casi isolati, un po’ dappertutto e se dobbiamo essere onesti sono usuali anche in altre località turistiche d’eccellenza ma questo non può e non deve giustificare chi continua a perpetrarli questi atteggiamenti.
Forse sarebbe il momento di darsi tutti una regolata, con tutti mi riferisco ovviamente a chi abusa con prezzi oggettivamente fuori mercato. Senza dimenticare un altro aspetto, sul quale magari torneremo più avanti, ovvero che per molti servizi, tra cui parcheggi in primis, i residenti della Costiera Amalfitana non appena varcano la soglia di confine del proprio comune di appartenenza diventano “turisti”.
In chiusura invito chiunque, dai turisti ai residenti, a segnalarci laddove vi fossero ancora episodi simili. L’obiettivo non è quello di screditare le attività ricettive e ristorative della Costiera, che oltretutto danno lavoro a molti residenti, anzi, ma semplicemente fare in modo che certi abusi, che fanno più male che bene al territorio possano finire. Sono sicuro che i 20 euro guadagnati in più per le due birre d’asporto all’economia del bar in centro a Positano, di cui abbiamo parlato sin qui, non facciano alcuna differenza ma il danno di immagine è decisamente più rilevante e quello rimane. Siamo nel tempo dei social media e tutto viene condiviso e può diventare virale e rovinare la reputazione di un posto in poche ore.