Passata la sbornia per la promozione in Serie D del Costa d’Amalfi di mister Gino Proto e del presidente Nicola Savino è già tempo di pensare al futuro ma senza fretta. Deve necessariamente esserci ancora spazio per celebrare un traguardo così importante. Un piccolo ma significativo pezzo di storia della D…ivina è stato scritto sul campo San Martino di Maiori dopo oltre 120 minuti di passione e sofferenza.
Nelle ore successive al trionfo per 2-1 contro il Bisceglie, a cui è d’obbligo fare i complimenti perchè avrebbero meritato allo stesso modo la promozione, in molti hanno fatto ricorso all’appellativo miracolo.
“Fenomeno che si verifica in contrasto con le leggi naturali” questa è una definizione che non si attaglia in maniera perfetta a quella che è stata la stagione del Costa d’Amalfi e alla corsa playoff.
Era un sogno, è stato un meraviglioso sogno che si è realizzato ma che come tutti i sogni che prendono forma ha avuto basi solide. A partire da un presidente visionario e appassionato. Nicola Savino si è speso senza remore e accantonando eventuali timori ha preso per mano non solo una società di calcio ma un’intero popolo e lo ha guidato con fierezza tra le maree, è proprio il caso di dirlo, senza mai perdere sorriso e fiducia.
La Costiera Amalfitana è un territorio che esiste negli occhi di chi la visita e nel cuore di chi la sente tale e in questo senso avere una squadra di calcio che la rappresenti interamente è il primo passo per far si che anche i cittadini si sentano appartenenti a un’unica realtà. E’ vero, lapalissiano anche ricordarlo, ci sono tanti comuni, tante situazioni che rendono complesso immaginare il territorio che va da Vietri sul Mare a Positano, passando per Tramonti, Ravello, Scala e Amalfi possa essere un tutt’uno, ma lo sport, e la storia ce lo insegna, ha fatto da volano a tanti cambiamenti e questo deve essere il là per una svolta prima di tutto culturale.
Il Costa d’Amalfi deve insegnarci e farci capire che tutti insieme possiamo valere di più, possiamo essere più forti. In futuro poi magari si entrerà nel merito di quello che può essere visto come un cambiamento di prospettiva, che porta con sé alcune criticità alle quale il territorio sono convinto sia pronto a rispondere in maniera consona. Questo non è il contesto ideale per affrontare tale tema ma può essere questa la celebrazione giusta per iniziare e riflettere.
Come scrivevo pocanzi non è giusto parlare di miracolo perchè quando accade un miracolo chi lo riceve non ha fatto molto per far si che questo avvenga e non è il caso della stagione del Costa d’Amalfi. C’è stato un lavoro enorme che ha richiesto sacrifici che non sempre vengono ricordati abbastanza. Al fianco del presidente Savino il suo vice Gaetano Buonocore e il direttore Gianfranco Forte, figure fondamentali per dare alla società la compattezza e le competenze necessarie al fine di far comparire per la prima volta la Costiera Amalfitana sulla mappa del calcio che conta.
In questa sede però vorrei ricordare tutti i componenti dello staff societario che hanno dato a loro modo un contributo, prezioso, al fine di raggiungere questo traguardo: Ciro Gatti, segretario, Orazio Passaro, addetto arbitri, Emanuele Reale e Ferdinando Ferrara, magazzinieri, Orazio Passaro, medico sociale, Rossella Pisaturo, responsabile comunicazione, Mario Pisani, addetto stampa, Adriano Galdi, responsabile web e Michele Abbagnara, fotografo.
Nomi che non vengono lodati abbastanza perchè senza di loro non sarebbe stato possibile far funzionare alla perfezione gli ingranaggi che hanno dato forma a un sogno collettivo.
Passando all’aspetto sportivo il timoniere, utilizzando un termine tanto caro agli abitanti della Costiera, è stato Luigi Proto, per tutti Gino, che ha saputo con sapienza, conoscenza, preparazione, determinazione e passione guidare la squadra anche nei momenti burrasca. Uomo simbolo del successo ma al contempo esempio di sacrificio ha dato nel corso dei mesi un’identità ben precisa alla sua squadra che ha poi saputo riproporre in campo i suoi dettami tecnici e tattici. Orgoglio, passione e senso del dovere sono le virtù che hanno accomunato l’intera squadra e lo staff tecnico e che rappresentano una delle solide basi a cui si faceva riferimento in precedenza.
Roberto Genco, allenatore in seconda, Attilio Giannattasio allenatore dei portieri, Francesco Senatore preparatore atletico, Giuseppe Crispo, fisioterapista e Daniele Pirollo, recupero infortuni, sono nomi ai quali va il grazie di tutta la Costiera. Giorno dopo giorno, con costanza e premura, hanno dato il loro contributo, non solo e non tanto sotto i riflettori del match di campionato, ma soprattutto nella penombra degli allenamenti, senza farsi svilire dalla quotidianità mettendo a disposizione della squadra tutte le loro competenze professionali e le qualità umane.
Se, come si diceva in precedenza, un sogno può prendere forma solo se costruito su basi solide, è altrettanto vero che senza le qualità individuali a disposizione del collettivo nessun traguardo sarebbe raggiungibile.
Sarebbero tanti, forse troppi, gli aggettivi da attribuire ad ognuno di loro ma al contempo tutti hanno fatto la loro parte senza risparmiarsi mai, e forse è proprio questo che i tifosi hanno maggiormente apprezzato. Perchè nello sport non sempre i sogni diventano realtà ma se durante il viaggio i protagonisti ce l’hanno messa tutta, l’amore di chi li segue rimane immutato, anzi si alimenta perchè quella maglia sudata rappresenta il feticcio che colma i cuori e dà soddisfazione a prescindere dal risultato.
Vogliamo ricordare tutti i componenti della rosa del Costa d’Amalfi che ha conquistato la Serie D per la prima volta nella storia del nostro territorio
Portieri
Filippo Manzi
Nicolò Proto
Massimo Strino
Difensori
Domenico Caruso
Francesco Esposito
Francesco Massa
Aniello Matrone
Marco Pepe
Raul Petrosino
Raffaele Vuolo
Centrocampisti
Marco Aiana
Antonio Caputo
Gianandrea Celentano
Alfonso Celia
Vincenzo Ferraiolo
Katio Landi
Pietro Martinelli
Francesco Proto
Attaccanti
Simone Apicella
Giovanni Cappiello
Mauro Infante
Francesco Milano
Giovanni Palmieri
Manuele Serretiello
Luigi Tagliamonte
Complimenti a tutti voi avete reso orgogliosi tutti gli appassionati di calcio della Divina, e non solo, siete riusciti a rappresentare questa meravigliosa terra e il suo popolo nel miglior modo possibile.
Ma ciò che renderà eterna questa stagione è aver donato ai giovani e giovanissimi della Costiera Amalfitana un ricordo che custodiranno per sempre. A prescindere da come andrà il futuro, i bambini e ragazzi di oggi non dimenticheranno mai le emozioni vissute nelle ultime settimane e tra qualche anno ricorderanno tutto questo con affetto e questo rende ancor più unico e speciale il viaggio di questa stagione del Costa d’Amalfi.
A proposito di futuro nelle ultime ore ho letto da più parti dibattiti su quale sarà la nuova casa della squadra del presidente Savino, l’augurio ovviamente è che i tifosi del Costa d’Amalfi, che sicuramente da qualche mese a questa parte sono cresciuti esponenzialmente a riprova di quanto si diceva in precedenza e che, sono vrtyo, saranno sempre di più nelle settimane a venire, possano assistere ai match della squadra del cuore in casa ma invito tutti i tifosi, che realmente amano il CdA, a non fare polemiche perchè la società ha dimostrato con i fatti che a questa squadra e a questo territorio sono estremamente legati e quindi a loro tutti dobbiamo prima di tutto un GRAZIE di cuore oltre che la nostra fiducia.
In chiusura credo sia giusto celebrare i tifosi perchè alcuni di loro hanno sostenuto il Costa d’Amalfi dal primo giorno, non solo di questa fantastica annata. Il calcio deve unire ed è meraviglioso che nel corso delle settimane il numero di affezionati al CdA sia aumentato e ora, ancora di più visto che il sogno è diventato realtà, tutti gli amanti del calcio della Costiera dovrebbero far sentire la loro presenza. Il tifo è il senso più profondo dello sport e l’abbraccio tra i calciatori e i supporters di ieri sera a Maiori ne è l’esempio più lampante.