Una data storica per la Costa d’Amalfi, il primo passo di un cambiamento radicale nella gestione dei flussi veicolari nella Divina. Ad esprimere particolare soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento che consente la modifica del Codice della Strada è stato il Sottosegretario alle Infrastrutture ed ai Trasporti Tullio Ferrante.

Oggi, nell’ambito della riforma del codice della strada, è stato approvato in Commissione Trasporti della Camera dei Deputati un emendamento – da me fortemente sostenuto e promosso – che introduce la possibilità di istituire, per periodi non superiori a cinque mesi all’anno, zone a traffico limitato per straordinarie e motivate esigenze connesse alla salvaguardia di aree tutelate dall’UNESCO“, ha commentato il sottosegretario del Mit.

Ferrante, in particolare, ha ricordato che si tratta “di una misura nata dal recepimento di istanze di comunità ed operatori locali, emerse nel corso di una fitta campagna d’ascolto e che ritengo costituisca l’emblema della politica del fare, da sempre tratto distintivo dell’azione di Forza Italia“.

La limitazione del traffico in aree dalla particolare rilevanza culturale, paesaggistica e naturalistica, sul modello della Costiera Amalfitana e circoscritta soprattutto in determinati periodi dell’anno allorquando si registra una crescita esponenziale dei flussi turistici veicolari che impattano negativamente sulle condizioni di vita di quelle comunità e sulla conservazione di quei luoghi, migliorerà la qualità della circolazione ed innalzerà i livelli di sicurezza“, ha proseguito Ferrante. Il modello di Ztl territoriale è, infatti, attenzionato anche da svariate realtà del territorio nazionale, specie da quelle, afferenti alla rete Cittàslow, che puntano alla proposizione di un modello di turismo equilibrato, slow e sostenibile, rispettoso delle peculiarità ambientali e paesaggistiche dei territori.

Sicurezza sulle strade, qualità della vita e tutela del paesaggio sono infatti i tre elementi che trovano sintesi in questo emendamento, grazie al quale intere aree, patrimonio del nostro Paese, oggi congestionate e rese quasi inaccessibili dai livelli di traffico, torneranno ad essere pienamente fruibili da milioni di turisti e dalle stesse comunità che le popolano“, ha concluso il Sottosegretario del Mit.