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Cos’era il Binario 21? La verità

Non tutti conosceranno la storia del Binario 21 e non stiamo parlando di una semplice banchina a cui milioni di passeggeri aspettano il proprio treno quotidianamente. Si tratta di un luogo terribile in cui molti ebrei aspettavano il treno la cui direzione era la morte certa. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Il Binario 21, ecco di cosa si tratta

Nel periodo del Nazismo, anche Milano è stata un punto di partenza per milioni di ebrei diretti verso l’inferno. È proprio dalla stazione centrale del capoluogo lombardo che tra il 1943 e il 1945 partirono tanti ebrei diretti verso il campo di sterminio di Auschwitz. La banchina era proprio quella del Binario 21 in cui partivano ben 23 treni con quella destinazione.

Questa “soluzione finale” era stata ideata da Adolf Eichmann, un esponente nazista molto vicino a Hitler. Proprio da questo punto, nel 2013, è stato istituito il Memoriale della Shoah.  Luogo dove si possono trovare i ricordi e le testimonianze di chi si è trovato ad aspettare il treno al Binario 21.

Una testimonianza del grande dolore provato in quei momenti. Sul quello che viene definito il “muro dei nomi” sono state affisse le identità di coloro che hanno dovuto vivere quell’atrocità. Sono stati in tutti 774 persone, ma solamente 27 tornarono a casa.

Il giorno più brutto di quel periodo

I cittadini ebrei, inizialmente, vennero trasportati all’interno di alcuni convogli destinati al trasporto postale. Nonostante il periodo fosse terribile in generale e le partenze furono numerose, si narra di una data nello specifico considerata tra le peggiori, ovvero quella del 30 gennaio nel 1944.

Al Binario 21 c’erano dei vagoni pronti a partire e al loro interno vennero stipati ben 605 persone italiane e di origine ebraica. 447 di loro morirono lo stesso giorno non appena giunti a Birkenau. 128 invece sono riusciti a sopravvivere e tra di essi troviamo anche la senatrice a vita Liliana Segre.

La donna è la testimone di cosa in questa vita può causare l’indifferenza e, se pensiamo attentamente, è questo il motivo per il quale nell’atrio del Memoriale c’è una scritta enorme con questo termine. Il Binario 21 non è quindi una semplice e comune banchina di una stazione.

Da qui è iniziato il viaggio più brutto della propria vita per moltissime persone. Un viaggio che sicuramente è stato lungo, ma per molti di esseri era intuito e la partenza rappresentava un viaggio verso la morte. Il fatto che ci sia scritto Indifferenza proprio all’ingresso ci fa percepire lo stato d’animo di quelle persone che dopo aver capito che era finita, l’unico sentimento privato era proprio l’indifferenza.

 

 

Manuela Bortolotto

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Manuela Bortolotto

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