Giorgio Gaber, nato a Milano nel 1939 con il cognome Gaberscik e chiamato in modo affettuoso signor G dai suoi ammiratori, si è distinto come un abile chitarrista e anche come un innovatore nel campo del teatro-canzone, creando spettacoli unici e rivoluzionari.
Sarebbe limitante ridurre il suo lavoro artistico ad un semplice elenco di brani, anche se è vero che alcune delle sue opere sono rimaste più impresse nella memoria rispetto ad altre nella rappresentazione della società. Tra le sue canzoni troviamo La ballata del Cerruti Gino, che descrive le avventure di una persona pigra, e Non arrossire, che mescola una dolce dichiarazione d’amore con riflessioni più pungenti. In ogni brano è riuscito ad esplorare diversi aspetti dell’esistenza umana.
La malattia di Giorgio Gaber
Giorgio Gaber è nato il 25 gennaio del 1939 a Milano, in una famiglia di origini veneto-friulane, con un cognome che trae le sue radici da una zona della Slovenia. La sua vita è stata fortemente influenzata dalla lotta contro la poliomielite, una malattia che lo colpì fin da bambino.
La poliomielite causò la paralisi della sua mano sinistra, ma l’apprendimento della chitarra, un dono di suo padre, gli permise di recuperarne l’uso. Questo strumento fu fondamentale nel suo avvicinamento alla musica e nella creazione di canzoni, molte delle quali divennero famose.
Lo stesso Gaber ha più volte detto che senza la malattia probabilmente non avrebbe sviluppato la sua passione per la musica e lo spettacolo, né avrebbe composto canzoni con il suo tipico stile ironico e incisivo. Inoltre, questa difficoltà gli hanno permesso di diventare l’eccezionale chitarrista che tutti ricordiamo.
Verso la fine della sua vita, Gaber fu colpito da un tumore ai polmoni, che alla fine lo portò alla morte. Nonostante la malattia, continuò a suonare e a esibirsi fino a poco prima della sua scomparsa. Il suo ultimo album, dal titolo Io non mi sento italiano, fu pubblicato postumo nel 2003. La sua ultima apparizione televisiva avvenne pochi mesi prima della sua morte, in uno spettacolo con Enzo Iannacci, Adriano Celentano e Antonio Albanese.
Il matrimonio di Giorgio Gaber e Ombretta Colli
Giorgio Gaber ha condiviso la sua vita con Ombretta Colli per più di 40 anni. La coppia si è unita in matrimonio nel 1963 e nel gennaio 1966 è nata Dalia Gaberscik, la loro unica figlia.
Ombretta Colli, originaria di Genova, città dove è nata il 21 settembre del 1945, ha potuto contare su una carriera artistica molto importante dagli anni ’60 agli ’80. Dopo aver ottenuto il secondo posto a Miss Italia nel 1960, si è lanciata nel mondo del cinema, partecipando a diverse pellicole, da quelle meno conosciute a film di grande rilievo diretti da registi di fama internazionale, come Ettore Scola.