Invitare i piccoli limonicoltori della Costiera Amalfitana a seguire metodi di coltivazione biologici e biodinamici.

Questo lo scopo del convegno “Agricoltura biologica e biodinamica, un’opportunità per il territorio” tenutosi questo pomeriggio a Cetara, presso la Sala Polifunzionale Benincasa, attigua al Comune.

L’incontro, aperto a tutti i cittadini, è organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “L’Innesto”, presieduta dal già sindaco di Cetara Secondo Squizzato.

Interessanti e qualificati gli interventi sulle metodiche di coltivazione, oltre che sui profili giuridici dell’agricoltura biologica, tenuti dall’agronomo Luigi Daina e dall’agronomo forestale Aniello Senatore.

L’agricoltura biologica è un metodo di produzione agricola che non consente, infatti, l’uso di sostanze chimiche di sintesi, come concimi, prodotti e fitosanitari, aiutando a preservare la natura dall’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e favorendo la nascita di un prodotto più salutare per il consumatore finale.

Sono stati compiuti approfondimenti su interventi necessari per accrescere la vitalità del terreno, come, ad esempio, la realizzazione di “cumuli” composti da letame e paglia.

Rilevante è stato anche il focus su interventi propri dell’agricoltura biodinamica, che si pone nell’ottica della biodiversità e della rotazione delle colture: a differenza di quella biologica quest’ultima non ha una tutela legale comunitaria ma si basa su certificazioni fornite dall’associazione Demeter, che la può conferire, tuttavia, esclusivamente a prodotti già “biologici”.

Realizzazioni di siepi vegetali ed inerbimenti permanenti all’interno dei frutteti sono stati, infatti, inquadrati come alcuni tra gli interventi che possono migliorare ulteriormente le condizioni dei terreni.

Dobbiamo puntare a dare stimoli economici a chi decide di accedere alla coltivazione della terra – ha commentato Squizzato nel suo intervento – nonostante le tantissime problematiche con le quali chi approccia la normativa deve confrontarsi“.

L’invito – ha concluso l’ex sindaco di Cetara e presidente dell’associazioneè rivolto innanzitutto ai piccoli produttori, affinchè prendano parte alle iniziative dell’associazione: dobbiamo vincere la paura del nuovo, il timore di non farcela ad implementare queste nuove tecniche“.

In seguito alla spiegazione di alto profilo tecnico delle metodiche di coltivazione biologica e biodinamica, l’incontro si è concluso con un momento di dibattito che ha visto protagonisti gli esperti intervenuti ed i limonicoltori interessati ad innovare le proprie coltivazioni in tal senso.

Al momento l’utilizzo dei metodi biologici di coltivazione in Costa d’Amalfi è limitato a pochissimi casi: l’auspicio dell’associazione è che un numero sempre maggiore di piccoli produttori possa aprirsi a questo paradigma dell’agricoltura, anche con lo scopo di invogliare giovani del territorio ad avvicinarsi alla terra.

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