Territorio

Riqualificazione del Waterfront di Amalfi: addio definitivo al vecchio project financing

Superare la delibera di dichiarazione di pubblico interesse del 2007 relativa al project financing per la riqualificazione del waterfront e del Porto di Amalfi mettendo così fine ad un progetto obsoleto e fermo da anni. E’ quanto deliberato ieri sera, con nove favorevoli e l’astensione delle minoranze, nel corso del consiglio comunale che ha aperto, nei fatti, nuove prospettive per il recupero dell’approdo comunale.

Un atto consiliare, quello di ieri sera, necessario secondo l’amministrazione comunale in quanto la vecchia procedura sarebbe inadeguata alle attuali esigenze dell’area portuale, e vista anche la necessità di programmare nuove soluzioni più idonee al nuovo contesto territoriale.

E resa necessaria, del resto, non solo dal lungo stop dell’iter burocratico, a cominciare da quello della conferenza di servizi, ferma al 2012, ma anche – e soprattutto – dal passaggio delle competenze, avvenuto a partire dal 2021 – dalla Regione ai Comuni sulla gestione delle concessioni degli scali portuali (non della titolarità del porto che resta di competenza demaniale, ndr), incluso anche quello dell’antica repubblica marinara.

Elementi, questi ultimi, rilevati nella proposta di deliberazione illustrata dal consigliere Massimo Malet prima di un lungo dibattito consiliare.

Primo documento fu il bando di gara del 27 aprile del 2004 per la presentazione del progetto di riqualificazione del waterfront  e del Porto Turistico di Amalfi, cui seguì la delibera di giunta regionale del 15.6.2005 con cui si inserì quello al porto di Amalfi tra gli interventi da effettuarsi con project financing prevedendo un cofinanziamento per 2 milioni di euro.

Fu siglato, poi, un protocollo d’intesa: era il gennaio 2006 quando la Regione Campania ed il Comune di Amalfi scelsero di coordinare le attività di rispettiva competenza nell’espletamento delle procedure: la valutazione comparativa sarebbe stata rimessa ad una commissione di cinque componenti tecnici, due di nomina del Comune, due dell’assessorato ai trasporti di Palazzo Santa Lucia (all’epoca retto da Ennio Cascetta, durante la seconda giunta Bassolino, ndr) e presieduta da un dirigente regionale, insediatasi nel Maggio del 2006.

Nell’aprile del 2007 la commissione dichiarò il progetto del promotore finanziario, la Ati Sacaim, la tessa azienda che si occupò della costruzione del Garage Luna Rossa, di pubblico interesse.

Fu convocata, poi, conferenza dei servizi per l’approvazione del progetto preliminare e la stipula di un accordo di programma per interventi infrastrutturali e variante urbanistica.

Il project financing per il waterfront prevedeva la costruzione di una struttura multifunzionale centrale di fronte l’attuale sede della Guardia di Finanza, da cui poi si sarebbero ramificati pontili a forma di palma, oltre che – elemento caratterizzante – l’allungamento notevole del Molo Darsena rispetto alle attuali dimensioni.

Da questo punto, specie a partire dal 2011, con il cambio di guardia alla guida del Comune tra Antonio De Luca ed Alfonso Del Pizzo, nacquero contrasti nell’ambito della conferenza di servizi rallentandone sempre più l’iter, poi, si arenò definitivamente nel marzo del 2012, quando si tenne l’ultima riunione della stessa.

Da qui, dunque, la scelta dell’amministrazione di approvare un atto consiliare che possa mettere fine alla lunga fase di latenza, sancendo l’impossibilità ad andare avanti con un progetto ormai obsoleto, inadatto ai numeri attuali della città ed allo sviluppo delle vie del mare, e ponendo le basi, in prospettiva, anche a nuovi sviluppi per l’area portuale.

La procedura è divenuta un ostacolo a qualsiasi riqualificazione del Porto Turistico di Amalfi, e mi riferisco sia alla possibilità di intercettare finanziamenti per la messa in sicurezza dello stesso, sia di voler immaginare, insieme alla Regione Campania, qualsiasi prospettiva per il futuro. Il Consiglio vuole far prendere atto alla Regione Campania che il progetto sia superato e di sancire il superamento della delibera di pubblico interesse del 2007“, ha commentato il primo cittadino Daniele Milano.

Astensione della minoranza, che ha espresso attraverso i suoi rappresentanti (inclusi l’ex sindaco Antonio De Luca ed il consigliere Gianluca Laudano) le proprie perplessità  alla scelta dell’amministrazione, con la dichiarazione di voto affidata al capogruppo Alfonso Del Pizzo che ha definito l’atto consiliare “una forzatura“.

Un atto di coraggio verso la città e verso le future generazioni“, ha commentato, invece, il capogruppo di Liberi Giorgio Stancati annunciando il voto favorevole della maggioranza.

Andrea Bignardi

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