Il Comune di Amalfi venderà la sua quota dell’ex Confettificio Pansa. Il consiglio comunale tenutosi nel primo pomeriggio di ieri nell’antica repubblica marinara ha, infatti, approvato l’aggiornamento al Piano delle Alienazioni 2024-2026.

Una decisione, quella del locale Palazzo di Città (titolare del 20,37% dell’edificio) che va a fare seguito a quella, assunta nello scorso ottobre, dalla Provincia di Salerno all’atto dell’adozione del “Piano triennale delle Alienazioni o Valorizzazioni Immobiliari 2024-2026”, in cui erano stati inclusi venti immobili di proprietà di Palazzo Sant’Agostino.

La scelta è stata determinata, in primo luogo, dal sottoutilizzo del bene (attualmente il piano inferiore è destinato a deposito comunale) a quasi vent’anni dalla sua acquisizione pro quota da parte dei Palazzo di Città. La struttura versava già in condizioni di degrado, ulteriormente aggravatesi nel corso del tempo: dissesti e cedimenti incrementano i potenziali costi di ristrutturazione – stimati, nel 2005, in circa 3 milioni e mezzo di euro, ed ora notevolmente cresciuti, rendendo molto lunghi i potenziali tempi per il recupero e aumentando il rischio di configurazione di danno erariale.

L’Assessore Francesco De Riso ha peraltro evidenziato che la pur possibile parziale destinazione residenziale dell’immobile – per una quota non superiore al 25% dell’edificio – prevista dal PUC, sarebbe comunque decisamente svantaggiosa per le casse dell’ente. Troppo alti, in altri termini, i costi da sostenere per l’eventuale totale acquisizione, progettazione e realizzazione delle opere di restauro dell’ex Confettificio Pansa.

L’ipotesi di destinazione residenziale è stata, invece, caldeggiata dagli esponenti di opposizione, ed esposta dal consigliere Gianluca Laudano nel suo intervento, vista la carenza di alloggi in città. Fortemente critico verso l’inserimento della quota parte dell’immobile nel piano delle alienazioni anche il consigliere e già sindaco dell’antica repubblica marinara Antonio De Luca, durante la cui amministrazione avvenne l’acquisto del bene

Nel piano delle alienazioni è stata inserita anche la possibilità di cessione tramite asta pubblica dell’ex edificio scolastico di Pastena: in origine era contemplata soltanto l’ipotesi di permuta.

 

La vicenda del Confettificio Pansa

L’edificio di quattro livelli, distribuiti su 1.500mq, era stato acquistato, in stato di abbandono, per 1,6 milioni di euro dalla Provincia nel 2005, proprio durante la prima giunta guidata da De Luca.

Data la sua fatiscenza ed i cedimenti verificatisi al suo interno, l’immobile era stato al centro di un progetto redatto nel 2004 dall’Università di Salerno che puntava al recupero di dieci strutture degradate, con l’obiettivo di realizzare un centro di formazione e ricerca sull’audiovisivo con Rai, Provincia, Regione ed i comuni di Amalfi e Valmontone.

Il Comune aveva destinato circa 330mila euro all’acquisto del bene. Palazzo Sant’Agostino ne rilevò il 79,3%, il restante 20,37% fu acquisito da Palazzo di Città.

L’idea progettuale non ebbe il seguito sperato e, dopo una lunga fase di stallo, l’allora presidente della Provincia Michele Strianese, nel 2018, inserì nuovamente l’ex confettificio nel piano d’alienazione degli immobili di proprietà della Provincia, stavolta ad un prezzo minimo di 720mila euro.

L’imprenditore, dopo aver versato la cauzione, nel novembre 2018, all’atto dell’acquisto, non saldò la parte rimanente facendo sfumare l’acquisto dell’immobile che passò nuovamente nelle mani di Palazzo Sant’Agostino.

L’epilogo della vicenda arrivò dopo tre anni di proroghe senza saldo, culminati in una battaglia a colpi di carte bollate.

Lo scorso 27 giugno 2022 la Provincia di Salerno aveva deciso d’incamerare la cauzione per il mancato saldo delle somme dovute dall’imprenditore aggiudicatario dell’asta pubblica. Contestualmente, quest’ultimo si era rivolto ai giudici del Tar, reclamando l’annullamento della misura, ottenendo che venisse sospesa con un decreto cautelare monocratico a firma del giudice Leonardo Pasanisi, presidente della prima sezione salernitana del Tribunale amministrativo. Il 3 Agosto, la sentenza a lui sfavorevole.

Poco più di un anno dopo, a metà ottobre del 2023, l’inserimento del bene nel Piano delle Alienazioni di Palazzo Sant’Agostino. Quindi, la scelta conseguente del Comune dell’Antica Repubblica Marinara.